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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11122014-141419


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MUCELI, ELENA
URN
etd-11122014-141419
Titolo
Tortura, trattamenti inumani e degradanti e detenzioni arbitrarie: il caso della Corea del Nord.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Marinai, Simone
Parole chiave
  • arbitrarie
  • penale
  • tortura
  • dentenzioni
  • corea
  • internazionale
  • degradanti
Data inizio appello
02/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato intende affrontare la tematica della tortura, dei trattamenti inumani e degradanti e delle detenzioni arbitrarie nella Repubblica Popolare Democratica di Corea.
Il tema viene introdotto tramite un’analisi degli avvenimenti storici che hanno contribuito alla formazione politica ed ideologica dell’attuale Corea del Nord, avvenimenti percepiti ancora oggi come estremamente importanti per il Paese.
Nel secondo capitolo sono analizzati ordinamento interno e normativa nazionale in un confronto diretto con le previsioni maggiormente rilevanti del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (ICCPR), del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (ICESCR), della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza (CRC) e della Convenzione contro ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW), mentre è nel terzo capitolo che viene effettuata una disamina approfondita delle testimonianze e dei documenti prodotti dalla Commissione d’inchiesta (COI) del Consiglio dei Diritti Umani (HRC) sulla Tortura, sui trattamenti inumani e degradanti e sulle detenzioni arbitrarie, in combinazione con le risorse prodotte direttamente dalle organizzazioni governative, semi-governative e non governative le quali hanno avuto un ruolo di preminenza nella ricerca e nello sviluppo delle informazioni relative all’ordinamento nordcoreano. Il quarto e ultimo capitolo è infine dedicato alle conclusioni della Commissione d’Inchiesta, nell’ottica di una possibile responsabilità istituzionale ed individuale per crimini contro l’umanità in base allo Statuto di Roma nonché alla normativa consuetudinaria legata alle opinioni giurisprudenziali, comprensiva altresì dei suggerimenti diretti al Consiglio di Sicurezza, alla luce della sistematicità e della diffusione di un attacco diretto alla popolazione portato avanti dal governo tramite un’alta coordinazione dei poteri.
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