Tesi etd-11122014-104535 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CECCONI, CLARA
URN
etd-11122014-104535
Titolo
La fecondazione eterologa.
La giurisprudenza della Corte EDU e la caduta del divieto contenuto nella Legge 40/2004
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Favilli, Chiara
Parole chiave
- Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
02/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro si incentra sulle questioni di ordine giuridico sollevate dalla fecondazione eterologa, una forma di procreazione medicalmente assistita eseguita con gameti di un donatore esterno.
In particolare, si occupa dei problemi emersi nella fase di vuoto normativo, di quelli sollevati dall’introduzione del divieto di procedere alla fecondazione eterologa ad opera dell’articolo 4 comma 3 della Legge 40/2004, e di quelli riaffiorati una volta che la Corte Costituzionale, con la sentenza 162/2014, ha dichiarato costituzionalmente illegittima la norma proibitiva;
a quest’ultimo proposito, si esamina l’impatto della giurisprudenza della Corte EDU che ha applicato l’art. 14 in combinato disposto con l’art. 8 CEDU nel valutare la ragionevolezza delle disparità di trattamento contenute in altre normative europee (in specie, quella austriaca) in materia di procreazione medicalmente assistita.
Si conclude infine, con l’ analisi dei principali diritti, che hanno costituito, motivazione fondante, della caduta del divieto.
In particolare, si occupa dei problemi emersi nella fase di vuoto normativo, di quelli sollevati dall’introduzione del divieto di procedere alla fecondazione eterologa ad opera dell’articolo 4 comma 3 della Legge 40/2004, e di quelli riaffiorati una volta che la Corte Costituzionale, con la sentenza 162/2014, ha dichiarato costituzionalmente illegittima la norma proibitiva;
a quest’ultimo proposito, si esamina l’impatto della giurisprudenza della Corte EDU che ha applicato l’art. 14 in combinato disposto con l’art. 8 CEDU nel valutare la ragionevolezza delle disparità di trattamento contenute in altre normative europee (in specie, quella austriaca) in materia di procreazione medicalmente assistita.
Si conclude infine, con l’ analisi dei principali diritti, che hanno costituito, motivazione fondante, della caduta del divieto.
File
Nome file | Dimensione |
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tesi_Cecconi.pdf | 1.54 Mb |
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