Tesi etd-11112014-220749 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BIMBI, SIMONE
URN
etd-11112014-220749
Titolo
IL RUOLO DELLA POLIZIA LOCALE ITALIANA RISPETTO AL SISTEMA DI FORZE DI POLIZIA: CENNI ALLE PROSPETTIVE DI RIFORMA
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Relatori
relatore Prof. Panizza, Saulle
Parole chiave
- polizia locale
Data inizio appello
01/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’oggetto di analisi di questa tesi è la Polizia municipale.
Nel primo capitolo vengono descritte le origini della Polizia locale che risalgono addirittura all’epoca degli antichi Romani anche se la formazione dei primi corpi di polizia municipale con caratteristiche simili a quelli odierni risale al periodo post-unitario. In seguito viene descritto il sistema di Polizia italiano costituito da cinque Forze di Polizia nazionali: Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello Stato. Sono poi analizzate le ipotesi di razionalizzazione delle Forze di Polizia nazionali visto che l’Italia è definita il paese delle 1.000 Polizie e delle 1.000 uniformi, con l’obiettivo di comprendere più a fondo l’attività della Polizia locale ed il contesto nel quale opera.
Il capitolo secondo descrive gli aspetti organizzativi della Polizia locale che è incardinata nell’ente locale Comune, vengono descritte le tendenze evolutive, negli ultimi anni i Comuni di piccole e medie dimensioni stanno organizzando una gestione associata di funzioni e servizi compresa la Polizia municipale. In seguito viene approfondito il quadro legislativo e descritte dettagliatamente le funzioni degli appartenenti alla Polizia locale.
Il terzo capitolo analizza le prospettive di riforma della legge quadro n. 65 del 1986 sull’ordinamento della Polizia municipale con alcuni cenni all’esperienza francese, infatti qualsiasi progetto di riforma parte sempre dall’analisi dell’esperienza di altri paesi.
Come appartenente alla categoria ho cercato di essere imparziale e di far emergere i molti aspetti positivi di una figura professionale non abbastanza valorizzata rispetto al complesso lavoro che svolgono quotidianamente i tanti vigili urbani. Circa 80.000 poliziotti, “urbani” anche nei modi che continuano nonostante le accuse di atavica propensione a far cassa per l’amministrazione di appartenenza, a svolgere professionalmente, con capacità e dedizione, quei compiti di intervento, manutenzione e ripristino anche negli ambienti più degradati e di maggior disagio sociale.
Nel primo capitolo vengono descritte le origini della Polizia locale che risalgono addirittura all’epoca degli antichi Romani anche se la formazione dei primi corpi di polizia municipale con caratteristiche simili a quelli odierni risale al periodo post-unitario. In seguito viene descritto il sistema di Polizia italiano costituito da cinque Forze di Polizia nazionali: Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello Stato. Sono poi analizzate le ipotesi di razionalizzazione delle Forze di Polizia nazionali visto che l’Italia è definita il paese delle 1.000 Polizie e delle 1.000 uniformi, con l’obiettivo di comprendere più a fondo l’attività della Polizia locale ed il contesto nel quale opera.
Il capitolo secondo descrive gli aspetti organizzativi della Polizia locale che è incardinata nell’ente locale Comune, vengono descritte le tendenze evolutive, negli ultimi anni i Comuni di piccole e medie dimensioni stanno organizzando una gestione associata di funzioni e servizi compresa la Polizia municipale. In seguito viene approfondito il quadro legislativo e descritte dettagliatamente le funzioni degli appartenenti alla Polizia locale.
Il terzo capitolo analizza le prospettive di riforma della legge quadro n. 65 del 1986 sull’ordinamento della Polizia municipale con alcuni cenni all’esperienza francese, infatti qualsiasi progetto di riforma parte sempre dall’analisi dell’esperienza di altri paesi.
Come appartenente alla categoria ho cercato di essere imparziale e di far emergere i molti aspetti positivi di una figura professionale non abbastanza valorizzata rispetto al complesso lavoro che svolgono quotidianamente i tanti vigili urbani. Circa 80.000 poliziotti, “urbani” anche nei modi che continuano nonostante le accuse di atavica propensione a far cassa per l’amministrazione di appartenenza, a svolgere professionalmente, con capacità e dedizione, quei compiti di intervento, manutenzione e ripristino anche negli ambienti più degradati e di maggior disagio sociale.
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