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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11112011-080930


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
D'ANGELO, ALIDA SABINA
URN
etd-11112011-080930
Titolo
Politiche europee per l'innovazione: la Strategia di Lisbona
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Mangani, Andrea
Parole chiave
  • Unione europea
  • innovazione
  • Strategia di Lisbona.
Data inizio appello
05/12/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
La Strategia di Lisbona, inaugurata con il Consiglio europeo di primavera del 2000, costituisce un tentativo da parte delle istituzioni europee di formulare un modello di crescita originale, in grado di assicurare maggiore benessere economico unito ad una effettiva inclusione sociale.
Tale programma ampio e ambizioso è in realtà uno degli esiti più importanti di quel processo di evoluzione nel dibattito e nelle esperienze all'interno della Comunità europea che ha avuto inizio negli anni ottanta grazie anche all'impulso dell'allora presidente della Commissione Jaques Delors. Una tendenza che si può rintracciare all'interno di questo percorso è sicuramente il parziale abbandono delle istanze sociali cui è corrisposta una prevalenza delle politiche per la competitività delle imprese europee. All'interno della strategia erano stati fissati obiettivi che gli Stati membri avrebbero dovuto raggiungere entro il 2010 quali l'aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo, una riforma dei sistemi di istruzione e formazione che prevedesse anche percorsi di life-long learning, il miglioramento e l'armonizzazione delle norme riguardanti l'attività imprenditoriale, insieme a uno snellimento delle procedure burocratiche e infine la promozione di tecnologie e azioni a favore dell'ambiente.
Un concetto fondamentale all'interno del programma di Lisbona è stato l'economia (e la società) della conoscenza. Sia all'interno della letteratura economica che nel senso comune la conoscenza ha assunto i tratti di un'imprescindibile elemento di costruzione di vantaggio competitivo.
Per la teoria neoclassica le caratteristiche di non rivalità e non escludibilità fanno della conoscenza un tipico bene pubblico e ne caratterizzano il mercato per una serie di fallimenti. L'intervento pubblico è allora chiamato a utilizzare una gamma di strumenti quali brevetti, sussidi all'innovazione, ricerca pubblica, sgravi fiscali e credito agevolato per ovviare alla mancanza di incentivi alla produzione di conoscenza. Un approccio di tipo evolutivo si concentra invece sulla complessità dei processi di produzione e diffusione della conoscenza, sui cambiamenti tecnologici e sui comportamenti adottati dalle organizzazioni che intervengono nel processo innovativo. Riguardo agli strumenti di politica pubblica, sia le teorie evoluzioniste che strutturaliste hanno spostato l'accento sulla necessità di progetti di cooperazione e infrastrutture di trasferimento tecnologico.
I risultati deludenti dell'implementazione delle azioni nell'ambito dell'Agenda di Lisbona e il peggioramento delle performance economiche dovuto alla crisi iniziata nel 2008 hanno mostrato tutti punti deboli di un programma troppo ambizioso. Tuttavia grazie alla Strategia è stato individuato un modello organizzativo efficace nel perseguire obiettivi di sviluppo e integrazione: il networking. Si tratta di uno strumento fondamentale per la diffusione delle politiche per la conoscenza e l'innovazione nell'Unione europea il quale però risulterebbe maggiormente potenziato se affiancato ad adeguate strutture di governance e a migliori sistemi di coordinamento fra diversi soggetti e livelli di governo.
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