Tesi etd-11102010-145417 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MARTELLI, DARIO
URN
etd-11102010-145417
Titolo
Caratterizzazione del rischio di caduta mediante l'uso di un sistema meccatronico perturbativo
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA BIOMEDICA
Relatori
relatore Micera, Silvestro
tutor Monaco, Vito
relatore Prof.ssa Laschi, Cecilia
tutor Monaco, Vito
relatore Prof.ssa Laschi, Cecilia
Parole chiave
- analisi del movimento
- biomeccanica
- rilevamento cadute
Data inizio appello
07/12/2010
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
07/12/2050
Riassunto
Una delle conseguenze dell’invecchiamento è la ridotta capacità di conservare l’equilibrio.
Ciò comporta l’aumento del rischio di caduta che provoca conseguenze rilevanti sia di ordine
traumatico che psicologico.
Per limitare il rischio di caduta e gli effetti ad esso connessi, è possibile adottare diverse
strategie, sia di tipo riabilitativo che preventivo. Alcuni gruppi di ricerca hanno focalizzato
l’attenzione sul rilevamento dell’istante in cui sta avvenendo la caduta per progettare dispositivi
indossabili in grado di mitigare gli effetti derivanti da un possibile contatto con il suolo. Tuttavia la
progettazione di tali sistemi è molto complessa tanto da non soddisfare pienamente i requisiti di
affidabilità e tolleranza. Tali dispositivi sono generalmente collocati sul busto, all’altezza della
cintura e talvolta sono solo in grado di inviare un messaggio di soccorso a fronte di un evento
riconosciuto come “caduta”.
Durante una perturbazione inattesa, è possibile riscontrare che i soggetti tendono a
controllare l’equilibrio mediante una reazione repentina degli arti superiori. Tale esperienza comune
suggerisce un differente approccio per la localizzazione dei sensori per il rilevamento
dell’incipiente caduta. In particolare, è possibile ipotizzare che i segmenti distali possano rilevare
con maggiore prontezza tale evento.
Il presente lavoro di tesi è finalizzato ad investigare l’ipotesi che un rilevatore di cadute basato
su sensori posizionati sui segmenti distali del corpo sia più efficace delle attuali soluzioni. Per
verificare tale ipotesi, è stato necessario adottare una metrica sensibile alla variazione di stabilità,
che consentisse di analizzare il contributo dei singoli segmenti corporei al recupero dell’equilibrio
perso a seguito di una perturbazione. A questo proposito, poiché il momento angolare totale del
corpo è il risultato dei contributi dei singoli segmenti e direttamente legato alla stabilità dinamica di
un soggetto, il presente lavoro di tesi è stato indirizzato allo studio di tale grandezza fisica durante
prove di perturbazione del cammino. In particolare, a partire da un adeguato modello biomeccanico,
si è valutato quali sono i segmenti corporei che permettono di individuare in modo corretto e più
rapido possibile la risposta dei soggetti ad una perturbazione, analizzando la variazione del
momento angolare degli stessi.
Ciò comporta l’aumento del rischio di caduta che provoca conseguenze rilevanti sia di ordine
traumatico che psicologico.
Per limitare il rischio di caduta e gli effetti ad esso connessi, è possibile adottare diverse
strategie, sia di tipo riabilitativo che preventivo. Alcuni gruppi di ricerca hanno focalizzato
l’attenzione sul rilevamento dell’istante in cui sta avvenendo la caduta per progettare dispositivi
indossabili in grado di mitigare gli effetti derivanti da un possibile contatto con il suolo. Tuttavia la
progettazione di tali sistemi è molto complessa tanto da non soddisfare pienamente i requisiti di
affidabilità e tolleranza. Tali dispositivi sono generalmente collocati sul busto, all’altezza della
cintura e talvolta sono solo in grado di inviare un messaggio di soccorso a fronte di un evento
riconosciuto come “caduta”.
Durante una perturbazione inattesa, è possibile riscontrare che i soggetti tendono a
controllare l’equilibrio mediante una reazione repentina degli arti superiori. Tale esperienza comune
suggerisce un differente approccio per la localizzazione dei sensori per il rilevamento
dell’incipiente caduta. In particolare, è possibile ipotizzare che i segmenti distali possano rilevare
con maggiore prontezza tale evento.
Il presente lavoro di tesi è finalizzato ad investigare l’ipotesi che un rilevatore di cadute basato
su sensori posizionati sui segmenti distali del corpo sia più efficace delle attuali soluzioni. Per
verificare tale ipotesi, è stato necessario adottare una metrica sensibile alla variazione di stabilità,
che consentisse di analizzare il contributo dei singoli segmenti corporei al recupero dell’equilibrio
perso a seguito di una perturbazione. A questo proposito, poiché il momento angolare totale del
corpo è il risultato dei contributi dei singoli segmenti e direttamente legato alla stabilità dinamica di
un soggetto, il presente lavoro di tesi è stato indirizzato allo studio di tale grandezza fisica durante
prove di perturbazione del cammino. In particolare, a partire da un adeguato modello biomeccanico,
si è valutato quali sono i segmenti corporei che permettono di individuare in modo corretto e più
rapido possibile la risposta dei soggetti ad una perturbazione, analizzando la variazione del
momento angolare degli stessi.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
01FRONTESPIZIO.pdf | 25.56 Kb |
02INDICE.pdf | 25.49 Kb |
03RIASSUNTO.pdf | 52.81 Kb |
1 file non consultabili su richiesta dell’autore. |