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L'esplorazione vaginale è da sempre utilizzata come metodo per valutare la progressione del travaglio e le caratteristiche dell'indice fetale, rappresentando ancora oggi il gold standard.
Tuttavia, molti studi in letteratura hanno dimostrato come tale metodica sia caratterizzata da un elevato tasso di errore.
Per tentare di ovviare a tale problema, si è cercato di affiancarle nuove metodiche quali l'ecografia intrapartum, che però non sempre è di facile esecuzione e richiede una certa abilità da parte dell’operatore che la esegue.
Lo scopo del nostro studio è stato quello di sviluppare un sistema di orientamento guidato tipo-GPS che permettesse, in modo non invasivo, di riconoscere l'esatta localizzazione dell'indice fetale all’interno del canale del parto e di monitorare in modo dinamico la progressione e la rotazione del feto durante il travaglio.
A tal fine, il funzionamento del dispositivo è stato sperimentato mediante sessioni di simulazione in tre differenti scenari su un campione costituito da 153 studenti di Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa che non avevano mai svolto alcuna attività pratica in ambito ostetrico. In questo campione, abbiamo potuto valutare come l'uso di questo device possa rappresentare un valido aiuto nel processo formativo e soprattutto nel facilitare il momento diagnostico.
L'utilizzo del nostro sistema infatti non solo ha consentito di fornire una diagnosi accurata anche ad operatori inesperti, ma ha anche notevolmente ridotto il tempo necessario per la sua esecuzione, ribadendo quindi la validità di un suo impiego durante la fase di training.
Tuttavia, alcune criticità attualmente presenti ne impediscono per il momento un utilizzo routinario nella pratica clinica e pertanto sono necessari ulteriori studi a riguardo.