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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11092014-230336


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
OSINI, MICHELE
URN
etd-11092014-230336
Titolo
Gli Stati Uniti in Vietnam. Origini e conseguenze della politica americana nel sud-est asiatico
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof.ssa Neri Gualdesi, Marinella
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
01/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo tesi si pone l’obiettivo di ricostruire la guerra del Vietnam nelle sue linee principali, dal coinvolgimento dell’amministrazione Kennedy fino alla caduta di Saigon nel 1975, analizzando, allo stesso tempo, la politica estera statunitense che portò gli Stati Uniti a immergersi e poi a sprofondare nel “pantano indocinese”. Tra gli interrogativi fondamentali a cui cercherò di dare una risposta c'è il perché gli Stati Uniti si siano assunti un così imponente impegno militare e perché non siano riusciti a conseguire i propri obbiettivi.
Si cercherà di rappresentare il conflitto nel contesto della Guerra Fredda come uno spartiacque importante della strategia della politica estera statunitense, tra due opposte visioni, quella del “contenimento” e quella della “distensione”, che hanno condizionato le scelte americane in ambito internazionale, modellandone discorso e rappresentazioni. La guerra del Vietnam viene, perciò, osservata prima come conseguenza della teoria del “contenimento”, ovvero della strategia di politica estera adottata da Washington dopo la Seconda Guerra Mondiale fino alla fine degli anni Sessanta, e poi come simbolo della politica distensiva adottata da Nixon e Kissinger nei primi anni Settanta.
Il primo capitolo esamina la teoria del “contenimento” elaborata da Kennan alla fine degli anni Cinquanta, inteso come paradigma teorico che indirizza le iniziative di politica estera degli Stati Uniti per oltre un ventennio. Si cercherà di dimostrare come l’intervento diretto in Vietnam degli statunitensi sia riconducibile al prevalere di questa teoria.
Il secondo capitolo prende in esame le decisioni di Johnson in relazione al “contenimento” del comunismo in Vietnam, che portarono al definitivo coinvolgimento militare americano, alla progressiva escalation, e ai bombardamenti sempre più intensi sul Vietnam del Nord.
Nel terzo capitolo viene dato ampio spazio al cambiamento di rotta costituito dal nuovo discorso di politica estera elaborato da Nixon e Kissinger, dopo la vittoria alle elezioni del 1968, e alla sua incidenza sulla guerra del Vietnam. Si intenderà dimostrare come il progressivo disimpegno dalla guerra del Vietnam e le trattative per la pace rappresentavano i principali obiettivi della nuova politica della “distensione”, che imponeva nuovi rapporti con l’Unione Sovietica e la Cina.
Infine nelle conclusioni verranno elaborate le conseguenze del conflitto nei campi politico-strategico, culturale e militare. La “Sindrome del Vietnam” caratterizzerà il dibattito pubblico e le scelte di politica estera nei successivi trent'anni. Contemporaneamente i rapporti con il Vietnam rimarranno congelati fino alla metà degli anni Novanta.
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