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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11092011-151423


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BORGHINI, ANDREA
URN
etd-11092011-151423
Titolo
Fattore di derivazione stromale cellulare (SDF-1) e rischio cardiovascolare: studio di correlazione tra il polimorfismo genetico SDF-1 3'A, disfunzione endoteliale e rischio di infarto del miocardio.
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE FISIOPATOLOGICHE GENERALI
Relatori
relatore Dott.ssa Andreassi, Maria Grazia
relatore Dott.ssa Vecoli, Cecilia
Parole chiave
  • funzione endoteliale
  • polimorfismi
  • infarto del miocardio
Data inizio appello
01/12/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/12/2051
Riassunto
Introduzione- E' noto che la disfunzione endoteliale sistemica è un evento precoce di aterosclerosi, in grado di anticipare anche di alcuni decenni la manifestazione clinica della malattia cardiovascolare.
Recenti studi hanno dimostrato che le cellule progenitrici endoteliali (EPC) svolgono un ruolo fondamentale nella rigenerazione dell'endotelio e della funzione endoteliale, così da essere considerate dei surrogati di marker biologici per la valutazione della funzione vascolare.
Le EPC sono mobilizzate dal midollo osseo, si localizzano nei siti di lesione e di ischemia, dove contribuiscono alla continuità endoteliale e alla neovasculogenesi.
Un ruolo fondamentale nella mobilizzazione, homing, e differenziazione delle EPC lo gioca il fattore di derivazione stromale cellulare (SDF-1).
Nella regione 3'UTR del gene è stata identificata la variante allelica G801A; la presenza dell'allele A comporta un up-regolazione dell'espressione della proteina e correla con una frazione più alta di cellule emapoietiche CD34+ circolanti.
Scopo- Lo scopo della tesi è stato duplice: in primo luogo, quello di valutare una possibile correlazione tra il polimorfismo 3'A dell' SDF-1, la disfunzione endoteliale valutata mediante una misura della dilatazione flusso-mediata dell'arteria brachiale e i livelli circolanti di EPC in una popolazione di soggetti sani; in secondo luogo, valutare l'eventuale associazione tra il polimorfismo 3'A dell' SDF-1 e il rischio di infarto acuto del miocardio (IMA) in un disegno di studio caso-controllo.
Materiali e metodi- Un gruppo della popolazione di controllo è stato sottoposto alla misurazione della vasodilatazione quantitativa dell'arteria brachiale flusso-mediata mediante tecnica BART (Brachial Artery Reactivity Testing) per valutare la funzione endoteliale; è stata inoltre quantificata la frazione (%) delle cellule mononucleate del sangue periferico appartenenti alle EPC (CD34+/KDR+, CD133+/KDR+) mediante analisi citometrica.
Infine, sono stati reclutati 194 pazienti affetti da infarto acuto del miocardio (IMA) (176 maschi; 57.6 ± 7.9 anni) e 200 soggetti sani (57 maschi; età media 39.8 ± 11.7 anni) come gruppo di controllo; tutti gli individui sono stati genotipizzati per il polimorfismo G801A dell' SDF-1.
Risultati- Nei soggetti analizzati si è evidenziata una correlazione significativa tra il genotipo GG e una riduzione dell' FMD e della frazione (%) circolante di CD133+/KDR+.
Inoltre, pazienti con omozigosi GG presentano un rischio più elevato di infarto acuto del miocardio rispetto ai portatori dell'allele A.
Conclusioni- I risultati ottenuti indicano che il polimorfismo SDF-1 3'A è una marcatore di danno preclinico di disfunzione endoteliale e un fattore di rischio dell'infarto acuto del miocardio.
File