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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11072016-102305


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LAURENTI, MARTINA
URN
etd-11072016-102305
Titolo
Industria e Progresso Tecnologico. Le trasformazioni del mondo del lavoro tra rischi ed opportunità
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Villa, Matteo
Parole chiave
  • Rivoluzione Industriale
  • progresso tecnologico
  • intelligenza artificiale
  • lavoro
  • fattore umano
Data inizio appello
28/11/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il rapporto tra l'uomo e la macchina è stato la base di un acceso dibattito sin dall'epoca delle prime due rivoluzioni industriali e oggi, nella società contemporanea, si continua a discutere circa l'influenza che la tecnologia può esercitare sull'uomo e sulle sue capacità. Gli avanzamenti tecnologici sono talmente veloci da non permettere o comprendere fino in fondo come gestirli o affrontarli al meglio, tanto che diviene molto difficile stare al passo con i tempi. In particolare, l'imminente IV Rivoluzione Industriale costituisce una sfida per la società e per l'uomo perché il progresso tecnologico ha contribuito a trasformare il lavoro e la vita quotidiana. Progressi nell'Intelligenza Artificiale, nella stampa 3D, nella robotizzazione hanno reso l'automazione all'interno dell'industria ancora più avanzata: i robot industriali odierni sono dotati di capacità sempre più raffinate (come per esempio quella del problem – solving) anche se a oggi ancora non si può dire che siano al pari dell'uomo circa capacità legate all'emotività, per le quali invece potrebbero trovarsi in una posizione inferiore. La tecnologia intelligente interessa anche la quotidianità, ad esempio la domotica caratterizza elettrodomestici che comunicano tra di loro e con l'utente grazie alla rete internet. Dato quindi che alle macchine vengono e verranno delegati molti compiti (che fino a qualche tempo fa venivano svolti dall'uomo) uno dei problemi principali è quello di considerare la possibilità che queste ultime possano un giorno sostituire molte professioni, specie quelle di media qualifica.
La questione tecnologica tocca aspetti umani e psicologici e non possiamo girarci dall'altra parte, ma invece dovremmo comprendere come affrontare il cambiamento in corso.
Dato che la scienza e la tecnologia sono prodotti collettivi, che esistono grazie a menti capaci di inventarle, ed essendo la ricerca finanziata in parte anche da denaro pubblico, i cittadini dovrebbero parteciparvi affinché non avvenga una emarginazione sociale. Dovrebbe essere applicata una politica basata soprattutto sull'eguaglianza delle possibilità, sull'inclusione e il controllo democratico, che abbatta le barriere che sono presenti ancora oggi (come quella ad esempio del digital divide) le quali producono forti problemi di accessibilità alle nuove tecnologie.
La società, l'individuo e le istituzioni, saranno in grado di capire, confrontarsi, convivere, affrontare, creare alternative al processo della trasformazione in atto? A oggi la scienza (comprese le scienze sociali) è divisa tra coloro che hanno una visione più pessimistica circa tale questione e che quindi temono per il futuro lavorativo ma anche per il futuro della società che potrebbe divenire sempre più fragile e divisa al suo interno e altri che invece appoggiano l'idea di una integrazione tra intelligenza emotiva e intelligenza artificiale, affinché l'uomo riesca a stare al passo con la continua evoluzione tecnologica.
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