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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11072006-123600


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Contrafatto, Daniele
URN
etd-11072006-123600
Titolo
TRATTAMENTO DI LAVAGGIO PER LA BONIFICA DI TERRENI INQUINATI
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA CHIMICA
Relatori
Relatore Zanelli, Severino
Relatore Luciardi, Daniele
controrelatore Petarca, Luigi
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
01/12/2006
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/12/2046
Riassunto
Il lavoro presente ha avuto come oggetto tre campioni inquinati, un terreno e due fanghi di dragaggio di aree portuali. Tali campioni hanno subito una caratterizzazione preliminare fatta svolgere a cura dei fornitori dei campioni stessi presso laboratori esterni.
In base ai dati di analisi in possesso si è deciso di concentrarsi sulla decontaminazione da metalli pesanti ed in particolare da piombo e zinco in quanto tali elementi sono presenti in quantità consistenti in tutti i campioni considerati.
Si è quindi deciso di procedere con una delle tecniche comunemente utilizzate per l’eliminazione dei metalli da matrici solide, ovvero il “soil washing”.
In primo luogo si è proceduto con prove di trattabilità dei campioni con la tecnica del soil washing fisico, con il quale si intende utilizzare acqua priva di additivi come solvente di lavaggio finalizzato alla sola separazione di frazioni granulometricamente distinte.
I campioni, senza alcun trattamento preventivo, sono stati sottoposti a contatto con acqua distillata (pH neutro) e successivamente è stata effettuata una separazione dei campioni in quattro frazioni a differente granulometria tramite una setacciatura ad umido agevolata dall’aggiunta di ulteriore acqua di lavaggio.

In di questa fase è importante verificare la bassa solubilità di piombo e zinco in acqua a pH neutro per effetto della formazione di idrossidi. Ci si attende che il passaggio dei metalli dal terreno all’acqua non sia apprezzabile; tale considerazione vale a maggior ragione per i fanghi in quanto per loro natura hanno già subito un contatto continuativo con acqua. Quindi la soluzione di lavaggio dovrebbe risultare poco contaminata con la possibilità di un suo riutilizzo in un processo reale.
Sulle varie frazioni di terreno e fanghi ricavate, in seguito al soil washing, sono state effettuate le determinazioni delle concentrazioni dei metalli pesanti per valutare la distribuzione dei metalli in rapporto alla granulometria. In generale, da un punto di vista teorico, la frazione a granulometria più fine dovrebbe essere quella caratterizzata da maggior presenza di contaminante. In ogni caso questa fase risulta essere fondamentale perché sono noti innumerevoli casi nella letteratura dei siti inquinati nei quali la distribuzione degli inquinanti è del tutto differente rispetto alle previsioni teoriche. Dai risultati di questa fase sarà possibile affermare se un soil washing fisco possa avere un applicabilità reale nei confronti dei campioni analizzati.
Nella seconda parte della tesi sono state effettuate delle prove di soil washing chimico: considerando la granulometria dei campioni e la loro natura è ipotizzabile che un soil washing operato con acqua non addittivata possa portare a risultati di bonifica non soddisfacenti. Su un fango e su una frazione del terreno si è quindi deciso di operare delle prove soil washing chimico, che non prevede più la separazione delle frazioni di solido. Le soluzioni di lavaggio sono state scelte in base all’esperienza maturata nel tirocinio di primo livello dello scrivente. Si sono utilizzate soluzioni di EDTA ed acido citrico e soluzioni di solo acido citrico.
In questa fase si è sviluppata una tecnica di lavaggio a quattro stadi a correnti incrociate con rinnovo di solido. Si vuole valutare l’efficacia delle soluzioni decontaminanti effettuando un confronto in parallelo fra il caso in cui si utilizza un chelante di nota efficacia quale l’EDTA ed il caso in cui si utilizza solo acido citrico (operazioni a pH acido).
Nella fase finale della tesi è stata verificata la presenza di idrocarburi (C10-C40) nei campioni di fango che hanno subito il processo multistadio sviluppato nella seconda fase. In questo caso si vorrà determinare la stabilità di questi contaminanti sulla matrice solida durate il processo di lavaggio. Nel caso in cui vi sia un passaggio di idrocarburi altobollenti nelle soluzioni di lavaggio si intende stimarlo in maniera conservativa al fine di affermare se si debbano trattare le acque di lavaggio oppure se sia opportuno operare differenti trattamenti preventivi del fango per l’eliminazione degli idrocarburi.
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