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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11052010-092639


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LAZZERONI, TOMMASO
URN
etd-11052010-092639
Titolo
L'accertamento sintetico e il redditometro
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Boletto, Giulia
Parole chiave
  • redditometro
Data inizio appello
25/11/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/11/2050
Riassunto
Il redditometro costituisce una procedura di accertamento rivolta alle persone fisiche, fondata sulla verifica di alcuni elementi e circostanze che lasciano presumere una capacità di spesa correlata ad esborsi di somme di denaro, ovvero a spese di gestione da confrontare con il reddito imponibile dichiarato. In sostanza, tale procedura rappresenta uno strumento di accertamento che si fonda sulla divergenza tra la capacità di spesa del contribuente o del suo nucleo familiare e l'ammontare del reddito dichiarato dallo stesso. Con il D.M. 10 settembre 1992, il legislatore ha disciplinato tale tipologia di accertamento determinando il paniere dei beni e servizi indici di capacità contributiva, l’ammontare di reddito potenzialmente ascrivibile al possesso degli stessi e i coefficienti necessari per la determinazione in via presuntiva del reddito.
La manovra primaverile interviene anche su un tema già in agenda da molti mesi: il varo del nuovo redditometro. Sebbene la manovra economica attribuisca ad un successivo decreto ministeriale i dettagli del nuovo redditometro (che integra e potenzia quello tradizionale), già oggi possiamo individuare i cardini più significativi. Innanzitutto, si allarga il profilo delle uscite prese in considerazione: non solo immobili e yacht ma anche iscrizioni a club privati, contributi previdenziali per i domestici, scuole esclusive per i figli, vacanze in luoghi esotici. D’altronde, oggi l’Agenzia delle Entrate può contare su vastissime banche-dati da cui pescare parecchie informazioni prima di difficile reperimento.
Ad ogni tipologia di spesa è attribuita una capacità reddituale presunta: sommando le risultanze dei singoli indici, si ottiene il reddito presunto complessivo. In realtà, questo dato sarà calcolato con flessibilità: si terranno conto di vari fattori, come il nucleo familiare e l’area di residenza (i consumi di una famiglia parmense e di una crotonese non possono essere considerati sullo stesso piano); si supera, dunque, il rigidismo della precedente procedura, che fissava calcoli univoci a fronte delle singole voci di spesa.
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