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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11052004-124010


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Gemelli, Maurizio
Indirizzo email
gemellim@yahoo.it
URN
etd-11052004-124010
Titolo
Natura della crosta profonda del Robertson Bay Terrane (Terra Vittoria, Antartide): informazioni petrologiche e geochimiche da xenoliti crostali
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Rocchi, Sergio
Parole chiave
  • crostali
  • antartide
  • xenoliti
Data inizio appello
26/11/2004
Consultabilità
Completa
Riassunto
Natura della crosta profonda del Robertson Bay Terrane (Terra Vittoria, Antartide): informazioni petrologiche e geochimiche da xenoliti crostali.

La Terra Vittoria settentrionale fa parte dell’Antartide orientale, una zona di grande interesse geologico studiata in crescente dettaglio negli ultimi decenni. Costituisce la terminazione pacifica di una grande cintura orogenica, l’Orogene di Ross, sviluppatasi dal Cambriano all’Ordoviciano lungo tutto il margine est-antartico, a seguito della subduzione della placca paleo-Pacifica al di sotto del margine del Supercontinente Gondwana (che comprendeva anche Australia, Africa, America meridionale e India), associata a processi tettonomagmatici..
La Terra Vittoria settentrionale è caratterizzata dalla presenza di diversi terranes sulla cui origine si dibatte da diversi anni, con ipotesi che vanno da horsts e grabens ad exotic terranes. I tre terranes sono il Wilson Terrane il Bowers Terrane ed il Robertson Bay Terrane, limitati tra di loro da faglie subverticali, e con caratteristiche petrografiche e tettoniche diverse.
Lo scopo della tesi è quello di caratterizzare petrograficamente e geochimicamente una associazione di xenoliti crostali portati in superficie dai processi vulcanici Cenozoici, in modo da ottenere dati ed informazioni sull’origine, la composizione e regime di temperatura e pressione della crosta al di sotto del Robertson Bay Terrane, attualmente sconosciute.
A questo scopo, sui campioni raccolti durante la campagna 2002 è stato effettuato un studio mineralogico-petrografico, tramite osservazione microscopica di 36 sezioni sottili, ed analisi al SEM-EDS di alcuni dei campioni raccolti. Inoltre grazie alle associazioni mineralogiche, in particolare alla contemporanea presenza di clinopirosseno ed ortopirosseno in alcuni campioni, è stato possibile eseguire studi di geotermobarometria. Si è passati poi ad un secondo studio di tipo geochimico, di 21 campioni analizzati con il metodo XRF per gli elementi maggiori, e di 12 campioni con il metodo ICP-MS, per gli elementi in tracce; successivamente i dati ottenuti sono stati interpretati e plottati in diagrammi del tipo TAS, Harker per gli elementi maggiori, mentre per gli elementi in tracce sono stati usati spider-diagrams normalizzati al mantello primivo, alle condriti ed agli ORG (Ocean Ridge Granite) usati ampiamente in letteratura.
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