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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11022014-174004


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
IACONO QUARANTINO, GIORGIO
URN
etd-11022014-174004
Titolo
LE OSTEOTOMIE CORRETTIVE NELLE DEFORMITA FEMORO TIBIALI: GINOCCHIO VARO E VALGO PLACCA VERSUS FISSATORE ESTERNO
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Scaglione, Michelangelo
Parole chiave
  • Osteotomie
  • ginocchio
  • fissatore
  • correzione
  • placca
Data inizio appello
02/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'osteotomia correttiva degli arti inferiori rappresenta una valida opzione chirurgica nei pazienti giovani e attivi, quindi non candidabili all'artroplastica. La tesi argomenta le cause etiopatogenetiche e l'iter clinico e diagnostico volto ad ottenere un accurato planning pre-operatorio, elemento di insostituibile valore per un corretto intervento di correzione. Si descrivono le procedure di studio delle deformità nei vari piani, sia isolate che associate e il corretto approccio pre-operatorio, proseguendo nella descrizione degli strumenti di fissazione e delle tre principali tecniche chirurgiche: in addizione, in sottrazione e l'osteotomia curviplana. La tecnica maggiormente impiegata è quella di addizione praticata a livello tibiale (HTO) per la correzione del ginocchio varo artrosico e a livello femorale, per la correzione del ginocchio valgo. I due mezzi di fissazione più impiegati consistono nella placca di Puddu e nel fissatore esterno Torbay-Garches: si definiscono i limiti, le indicazioni e le controindicazioni, le complicanze e i requisiti essenziali per l'impiego dell'uno e dell'altro metodo. La presentazione della nostra casistica viene quindi definita e argomentata, con presentazione dei dati che permettono, oggettivamente, di valutare l'efficacia. Il metro di valutazione impiegato si basa sul "Knee Society Score", sistema di valutazione moderno e di semplice applicazione. Si confrontano, infine, i nostri risultati con quelli della letteratura scientifica.
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