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Nella prima fase della sua carriera, Tommaso Landolfi scrive alcuni falsi trattati e dibattiti di natura scientifica. Attraverso un'analisi comparata di questi testi si cerca di dimostrare come alla base di queste operazioni vi sia un intento parodico, caratterizzato dalla manipolazione dello slancio conoscitivo. Si analizzano quindi le diverse operazioni intertestuali realizzate da Landolfi, le costanti e la varianti della sua poetica (il mistero del linguaggio, gli animali, il rifiuto della storia, lo stile) e si propone di interpretare Landolfi come un autore modernista. Tuttavia, a partire da questi racconti, si possono notare già degli slittamenti verso la poetica postmoderna.