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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10282019-093311


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VERGARI, ENRICA
URN
etd-10282019-093311
Titolo
Il trasferimento dei dati verso Paesi terzi ed organizzazioni internazionali
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Calamia, Antonio Marcello
Parole chiave
  • scc
  • trasferimento dei dati
  • privacy
  • privacy shield
  • personal data
  • international data flows
  • gdpr
  • flusso transfrontaliero
  • dati
  • exchanging personal data
  • data protection
  • data market
  • data economy
  • big data
  • bcr
  • adequacy decision
Data inizio appello
09/12/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il diritto alla privacy ha conosciuto una evoluzione nel corso degli anni. Inizialmente, l’unica pretesa sottesa alla privacy era esclusivamente un’esigenza morale: riservare determinate informazioni per preservare il rispetto per l'intimità della persona. Con lo sviluppo tecnologico ed informatico, che ha totalmente sconvolto e modificato le abitudini di vita della società, la privacy è divenuta diritto in senso giuridico, esigibile da ciascun cittadino. In epoca moderna, da mero diritto alla riservatezza, si sente la necessità di riconoscere e garantire il diritto alla privacy anche come diritto alla protezione dei dati. Un diritto non più negativo ma che prevede un controllo attivo sul flusso delle informazioni di ciascun soggetto interessato. I dati, infatti, sono delle risorse preziose per chiunque le possieda, il cui valore, anche a livello commerciale, è destinato ad incrementare in futuro. Sono oggetto di ampia raccolta, analisi e di elaborazione atta al conseguimento di numerosissimi vantaggi, sia in termini di efficienza gestionale ed organizzativa, sia in termini di un miglioramento nel processo decisionale. Si vive in un' era digitale, della data economy, ossia di un sistema economico che si fonda su attività di raccolta ed elaborazione di un numero sempre più ampio di dati e sul controllo dei flussi del data market, il mercato in cui i dati divengono mezzi di scambio per l’acquisto di altri beni o servizi. Le potenzialità offerte dal data market sono immense. Tuttavia, nonostante l’Europa abbia fatto passi avanti nello scorso anno, l'economia digitale europea è stata lenta nell'abbracciare la rivoluzione dei dati rispetto agli Stati Uniti, che detengono un ruolo di preminenza in termini di dimensioni del mercato e dell’economia dei dati. La complessità dell'attuale quadro giuridico e l'accesso insufficiente ai grandi dataset e alle infrastrutture abilitanti creano barriere all'ingresso sul mercato delle PMI e frenano l'innovazione. Di conseguenza, in Europa il numero di imprese floride nel settore dei dati è inferiore che negli USA, dove i grandi attori hanno riconosciuto la necessità di investire in strumenti, sistemi e nuovi processi basati sui dati. Il legislatore europeo si trova di fronte ad un conflitto tra due diritti fondamentali, cui sottendono due opposte pretese: da una parte il diritto alla privacy; da un' altra la libera circolazione e trattamento dei dati. È essenziale l’adozione di una politica che promuova di pari passo mezzi che garantiscano un elevato standard di tutela e protezione dei dati e, al contempo, facilitino gli scambi internazionali in uno spazio comune. Occorre, cioè un giusto contemperamento tra interessi diversi. L’Europa riconosce quanto sia rilevante l’impatto dei flussi transfrontalieri dei dati per l’espansione e crescita del commercio e della cooperazione internazionale. Nell'ottica di questa nuova consapevolezza, si colloca la disciplina sui trasferimenti transfrontalieri dei dati, nel Capo V del Regolamento (UE) 2016/679. Rispetto alla previgente Direttiva 95/46/CE, il trasferimento non è più visto come singoli episodi di passaggio di dati da un Paese ad un altro ma come un insieme di flussi di dati nel contesto di un economia digitale. È una sticky regulation, ossia una regolamentazione che dispone di una serie di meccanismi di tutela che rimangono legati in tutti i trasferimenti successivi del dato non esaurendosi al primo. Nel Regolamento sono riconosciute una serie di strumenti per garantire un trasferimento transfrontaliero legittimo e in coerenza con i principi riconosciuti a livello europeo. I Paesi terzi e le organizzazioni internazionale sono tenute ad adottare dei regimi giuridici che possano garantire un livello di protezione adeguato soggetto a valutazione della Commissione. Al di fuori di quanto esposto nel Capo V, non si ammette alcuni tipo di trasferimento verso Paesi extraeuropei.
In questo modo, il GDPR cerca di offrire ai soggetti che effettuano il trasferimento transnazionale un ventaglio di alternative più ricche e flessibile rispetto a quello fornito dal precedente modello in un quadro di dinamiche e di scambi sempre più complesso che caratterizzano il mercato digitale. Al contempo, accanto a tecnologie gentili e ad un sistema di informazione e sensibilizzazione, il GDPR rappresenterebbe un primo passo per guidare, nell'ambito del diritto, ogni singolo soggetto a percepire l’importanza delle singole tracce di se stesso, che lascia sparse nel mondo quotidianamente, e proteggere la sua integrità, dignità e libertà di autodeterminazione.
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