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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10282006-160625


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Baldacci, Sara
URN
etd-10282006-160625
Titolo
Flora e vegetazione costiera della foce del fiume Fine
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE BIOLOGICHE
Relatori
Relatore Tomei, Paolo Emilio
Parole chiave
  • Italia
  • Toscana
  • vegetazione psammofila
Data inizio appello
17/11/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
È stato condotto uno studio floristico e vegetazionale presso la foce del fiume Fine, lungo il tratto di litorale compreso tra la “Punta Lillatro”, il “Pennello di Pietrabianca” (Comune di Rosignano Marittimo, Livorno), con lo scopo di definire la trasformazione dell’ecosistema costiero, in relazione agli interventi dell’uomo sull’ambiente preso in esame.
L’area d’indagine si estende per circa 65 ettari e comprende: un cordone dunale, lungo 2,2 chilometri, popolato da specie psammofile; una riserva naturale demaniale, a sud della foce, caratterizzata da macchia mediterranea.
Dal 1999 al 2004 sono stati effettuati numerosi rilevamenti floristici; le specie raccolte sono state determinate mediante la “Flora d’Italia” (Pignatti 1982), preparate e conservate in erbario. È stato possibile, successivamente, stendere la lista in ordine sistematico dei taxa rinvenuti in tutta l’area d’indagine. Per ogni entità sono stati riportati il binomio specifico, la forma biologica, la categoria corologica. Estrapolando dall’elenco le forme biologiche e le categorie corologiche, si sono calcolati, rispettivamente, lo spettro biologico e lo spettro corologico.
La flora censita ammonta a 60 specie. Lo spettro biologico indica una netta predominanza delle fanerofite sulle altre forme biologiche (38,3%), anche se buona è la percentuale di emicriptofite (18,3%), di terofite (15 %) e di geofite (16,7 %). Lo spettro corologico mette in evidenza la significativa presenza delle entità a distribuzione mediterranea (66,6 %).
Per lo studio della vegetazione sono stati effettuati rilevamenti durante il 1999, il 2002 e il 2004, per un totale di 120, seguendo il metodo di Braun-Blanquet. I dati ottenuti sono stati elaborati fitosociologicamente per definire le associazioni vegetali presenti. Inoltre, è stato possibile estrapolare da essi, indicazioni sull’evoluzione, in cinque anni, delle fitocenosi individuate. La vegetazione è formata da una successione catenale di fitocenosi assai disgregata: la prima parte della spiaggia, risulta priva della fascia delle psammoalofite; il tratto di cordone dunale compreso tra la “Punta Lillatro” e il fiume Fine è basso (fino a 2 m) è caratterizzato dalla sporadica presenza delle associazioni Echinophoro spinosae-Elymetum farcti Gèhu (1988) e Sporobolo pungens-Elymetum farcti ass. nova; il tratto di cordone dunale compreso tra il fiume Fine ed il “Pennello di Pietrabianca”è invece di media altezza (fino a 4 m) e caratterizzato dall’associazione Echinophoro spinosae-Ammophiletum arundinaceae Gèhu, Riv.-Mart., R. Tx. 1972 in Gèhu et al. 1984, per tutta la sua lunghezza, fatta eccezione per una breve porzione in prossimità del fiume dove subentrano anche le associazioni Spartino junceae-Ammophiletum arundinaceae ass. nova e Phragmito australis-Spartinetum juncei ass. nova. Dietro questo sistema di dune embrionali e in fase di consolidamento (località Pietrabianca) cresce la macchia mediterranea. Gran parte di essa è stata distrutta da un incendio nel 1999 e successivamente sostituita da una vegetazione discontinua dove predominano suffrutici e piccoli arbusti. Con il passare del tempo (cinque anni) sono ricomparse sclerofille sempreverdi che permettono la ricostituzione del manto vegetale.
Il ridotto numero di specie vegetali e l’assenza di alcune tipiche associazioni degli ecosistemi dunali, che conferisce alla successione un assetto discontinuo, sono indici di un ambiente degradato. Gli interventi operati dall’uomo nella zona presa come oggetto di studio sono infatti numerosi e piuttosto invasivi.
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