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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10262012-084614


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
FIVIZZANI, FRANCESCA
URN
etd-10262012-084614
Titolo
Proposta di recupero della cava "La Fabbrica" a San Giuliano Terme: un centro idroterapico e un parco per la valorizzazione della risorsa paesistica
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE - ARCHITETTURA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Domenico
relatore Dott.ssa Squeglia, Nunziante
correlatore Prof.ssa Calvani, Caterina
Parole chiave
  • recupero cava dismessa
  • La Fabbrica
  • parco polifunzionale
  • centro idroterapico
Data inizio appello
29/11/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/11/2052
Riassunto
Il recupero degli ambiti di una cava dismessa è un’attività complessa che richiede un lavoro mirato alla risoluzione di specifiche problematiche di natura anche molto diversa fra di loro, per cui, innanzi tutto, l’operazione preliminare è stata quella di capire le caratteristiche peculiari dell’ambito di studio, di dare un ordine di priorità agli interventi da realizzare e infine d’ elaborare un’ipotesi progettuale che non solo avesse i caratteri di compatibilità con il sito in esame ma che ne valorizzasse a pieno tutte le risorse, soprattutto di tipo paesistico. L’area presa in esame riguarda gli ambiti della cava dismessa denominata “Fabbrica” a sud est di San Giuliano Terme (PI), la quale si presenta in uno stato di profondo degrado e abbandono, dovuto agli oltre trent’anni di inattività. Pertanto questa tesi si è posta come scopo quello di realizzarne, con i suoi studi e le sue proposte progettuali, il recupero tramite la rinaturalizzazione, la ristrutturazione e il riuso, per quanto possibile, degli edifici e impianti presenti, la progettazione di nuovi elementi, il tutto finalizzato alla valorizzazione sia della risorsa paesaggistica, sia turistica del capoluogo.
Si è fatta innanzi tutto un’ analisi riguardo la fattibilità dell’intervento in relazione ai criteri di realizzazione delle varie componenti del parco stesso, ai materiali recuperabili in situ e al loro eventuale reimpiego per la sistemazione a parco degli ambiti della cava (effettuando quindi una valutazione sulle possibilità di bonifica e sulle modalità di mitigazione dei dislivelli e riempimento dei vuoti lasciati dall’attività estrattiva).
Dal punto di vista della rinaturalizzazione si è fatta una schedatura delle essenze caratteristiche sia dell’area nella quale la cava è collocata, sia dell’A.N.P.I.L. Monte Castellare nonché una selezione di quelle che si intende reintrodurre e che ricadono nell’ambito delle principali associazioni floristiche rilevate.
La proposta di recupero riguarda la creazione di un parco polifunzionale al cui interno verranno realizzati percorsi pedonali e naturalistici i quali si riallacceranno a quelli già esistenti, adesso tuttavia in stato di incuria e abbandono e per i quali verrà predisposto un piano di riqualificazione al fine di renderli maggiormente fruibili. Verranno progettate anche aree di sosta, di relax e ricreative. Si è pensato inoltre di introdurre nel contesto del parco un centro idroterapico cui verranno associati percorsi nella natura a carattere aromaterapico e cromoterapico (predisponendo il cosiddetto giardino “sensoriale”), un anfiteatro che va a sfruttare la conformazione della vecchia cava di calcare e ne esalta le proprietà acustiche, un museo “diffuso” costituito da padiglioni posti in punti strategici dei percorsi, con cartelli che informano sulla storia delle cave, sulle essenze presenti, sulle caratteristiche dei sentieri. Abbiamo progettato poi una torre panoramica e un punto informazioni che verranno ricavati dal riuso di edifici esistenti abbandonati.
Infine per quegli edifici per cui è stato realizzato solo il rilievo fotografico e che si presentano come diroccati e inglobati nella vegetazione, si è pensato di suggerirne una possibile nuova destinazione di tipo museale e turistico-ricettiva.
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