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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10252019-005616


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CANESCHI, GIULIA
URN
etd-10252019-005616
Titolo
La leggenda di Novecento Da Alessandro Baricco a Giuseppe Tornatore
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Ambrosini, Maurizio
Parole chiave
  • Alessandro Baricco
  • La leggenda del pianista sull’oceano
  • Giuseppe Tornatore
  • adattamento cinematografico
  • Novecento
Data inizio appello
18/11/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nella tesi intendo parlare di adattamento cinematografico, soffermandomi ad analizzare un caso specifico: La leggenda del pianista sull’oceano di Giuseppe Tornatore, tratto dal monologo di Alessandro Baricco Novecento.
La tesi avrà una struttura di tre capitoli, suddivisi a loro volta in paragrafi.
Nel primo capitolo, di carattere teorico-metodologico, spiegherò in generale la questione dell’adattamento, analizzando gli approcci dei più importanti teorici e critici cinematografici. Esaminerò le differenze tra le varie definizioni (adattamento, trasposizione e traduzione intersemiotica) analizzandole da un punto di vista semiotico e linguistico, soffermandomi poi a spiegare le teorie della traduzione di Roman Jakobson ed Umberto Eco.
Approfondirò la questione della fedeltà dell’adattamento e del meccanismo di appropriazione che entra in gioco quando un romanzo viene trasposto in un film: si tratta delle modalità di riscrittura. Queste modificano le caratteristiche e lo stile della storia originale e permettono al nuovo autore di avere un ruolo artistico e comunicativo importante. Ad esempio, si può trasporre una storia in uno spazio-tempo diversi da quelli originali, modificarne il contesto e la forma. Ognuna delle scelte può essere dovuta sia al perseguimento di un determinato gusto artistico, sia a delle esigenze prettamente tecniche, sia alla necessità di andare incontro ai gusti del proprio pubblico. D’altronde ogni medium ha una propria specificità che è necessario rispettare e richiede l’applicazione di meccanismi particolari.
La differenza di linguaggio fra romanzo e film (il primo comunica tramite la parola, mentre il secondo per immagini) porta inevitabilmente a dei problemi tecnici, per risolvere i quali spesso occorre apportare cambiamenti alla struttura della storia tramite interventi di ellissi, restrizione e dilatazione. Questi riguardano sia gli eventi raccontati, che il numero di personaggi. Un’altra caratteristica che differenzia un romanzo da un film è la presenza di una colonna sonora, fondamentale per quanto riguarda le musiche. Un tema molto dibattuto, inoltre, è quello che riguarda la presenza di una voce narrante in moltissimi film che derivano da romanzi, soprattutto da quelli con narratore in prima persona. Cercherò dunque di spiegare le varie tattiche narrative che è possibile mettere in atto negli adattamenti.
Al termine di questo primo capitolo vorrei soffermarmi sulle differenze che esistono nella trasposizione di un testo teatrale rispetto a quella di un romanzo. Vorrei accennare alle caratteristiche intrinseche di teatro e cinema, come il pubblico li percepisca in quanto atti di ritualità collettiva. Inoltre, è utile prendere in considerazione i diversi atteggiamenti specifici, rispettivamente, di uno spettatore teatrale, di uno cinematografico e di un lettore.
Nel secondo capitolo mi addentrerò nel mondo di Giuseppe Tornatore e del suo cinema, cercando di individuare le tematiche ricorrenti e le caratteristiche della sua arte. Farò una carrellata sul suo percorso di regista e tenterò di fissare le fasi e i punti di svolta della sua carriera. In seguito, vorrei cercare di individuare il rapporto del regista con la letteratura e come questo influisca ed abbia influito sulla sua evoluzione artistica.
Nel terzo ed ultimo capitolo arriverò ad analizzare quali siano stati gli interventi di Tornatore nella scrittura della sceneggiatura di La leggenda del pianista sull’oceano e cercherò di capire quali fra le tecniche approfondite nella prima parte siano state utilizzate dal regista. La particolarità di questo caso è da ricercare nella brevità del monologo di partenza, che consta di appena una sessantina di pagine. Questa caratteristica ha determinato la necessità di ampliare il testo inserendo delle nuove situazioni ed approfondendo quelle già esistenti. In conclusione, mi confronterò con il testo teatrale, la sceneggiatura ed il film per cercare di individuare le peculiarità e gli elementi fondamentali di ciascuno.
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