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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10242006-173210


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Giromella, Marco
Indirizzo email
margirom@katamail.com
URN
etd-10242006-173210
Titolo
Basilea 2 e il nuovo rapporto tra PMI e sistema bancario. I risultati di un'analisi empirica condotta sulle imprese della provincia di Massa-Carrara
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
Relatore Angelini, Antonella
Parole chiave
  • rating
  • Basilea 2
  • PMI
  • rischio di credito
Data inizio appello
23/11/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
Con il termine Basilea 2 si identifica il lavoro del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, finalizzato all’aggiornamento della normativa internazionale riguardante i requisiti patrimoniali delle banche. L’obiettivo delle nuove regole è aumentare la sensibilità al rischio e la capacità di misurarlo attraverso l’introduzione dei sistemi di rating interni.
L’eco suscitato sul mondo delle imprese dalla nuova disciplina sull’adeguatezza patrimoniale delle banche (Basilea 2) è imputabile al suo orientamento fortemente meritocratico che induce le banche a segmentare la clientela in funzione del merito creditizio e a predisporre una maggiore copertura patrimoniale a fronte delle esposizioni più rischiose. Ciò produce un impatto immediato sul costo del denaro: maggiore è infatti la somma che la banca è costretta a “congelare” come riserva di vigilanza, e più alti saranno i tassi di interesse sostenuti da chi richiede un finanziamento.
Basilea 2 si presenta come una rivoluzione annunciata. Una rivoluzione, però, dai contorni ancora molto incerti, soprattutto in relazione agli scenari che l’applicazione del nuovo Accordo potrà delineare nel rapporto tra banca e impresa. Le imprese vedono in Basilea 2 rischi non trascurabili di razionamento del credito e di aumento del costo, soprattutto con riferimento alle aziende di dimensioni minori. Le banche al contrario, affermano con forza l’infondatezza di tali timori e rilevano come la vera finalità del Nuovo Accordo sia quella di rinforzare i presidi a tutela della stabilità della stabilità del sistema finanziario. Un dibattito senza fine e spesso caratterizzato da apprensioni riconducibili più alle generali criticità che caratterizzano il rapporto tra banche e imprese che non alle reali implicazioni di Basilea 2.
Tuttavia, soprattutto in tempi recenti, comincia a emergere la consapevolezza che il Nuovo Accordo sui requisiti patrimoniali, al di là dell’indubbio beneficio che darà alla misurazione e al controllo dei livelli di patrimonializzazione delle banche, potrà produrre benefici effetti sul rapporto tra banche e imprese, favorendo un maggior grado di trasparenza e l’instaurarsi di relazioni di lungo periodo
In un’ottica di ristrutturazione del rapporto tra banca e impresa sarà importante per i soggetti finanziati avere “le carte in regola”; diversamente, si potrebbero prospettare restrizioni creditizie (razionamento del credito) e spread crescenti qualora l’affidamento dovesse comportare eccessivi oneri per la banca a ragione dell’elevato grado di rischiosità.
Nonostante la prospettiva di indagine assuma a proprio riferimento le PMI, appare tuttavia necessario chiarire i meccanismi di trasmissione mediante i quali il Nuovo Accordo di Basilea sul capitale delle banche può influenzare i comportamenti dei prenditori di fondi. In un tale contesto, al fine di fornire un quadro completo, ancorché naturalmente semplificato, non si può prescindere da un analisi degli elementi fondanti i nuovi approcci alla gestione del rischio di credito previsti dall’accordo e da una analisi degli elementi che influenzano le scelte inerenti la struttura finanziaria delle imprese. In dettaglio il presente lavoro è articolato in cinque capitoli.
Nel primo capitolo, dopo aver chiarito le esigenze che hanno stimolato una revisione delle normative di vigilanza prudenziale delle banche, viene descritta l’architettura di fondo del Nuovo Accordo di Basilea. In questo ambito la nostra attenzione si concentra soprattutto sui tre approcci previsti per la misurazione del rischio di credito e sulle tecniche di mitigazione del rischio riconosciute dagli stessi.
Nel secondo capitolo, ad un primo inquadramento del fenomeno “piccola e media impresa”, segue una diagnosi approfondita sul comportamento finanziario di queste realtà imprenditoriali. In particolare l’obiettivo è quello di analizzare le cause della forte dipendenza delle piccole e medie imprese dal credito bancario e sottolineare i tratti caratteristici e le tendenze evolutive del rapporto tra banca e PMI.
Nel terzo capitolo viene presentata un’analisi dettagliata dei legami che esistono fra gli obiettivi che si pone il Nuovo Accordo di Basilea, il comportamento delle banche e le conseguenze sul mondo delle imprese. L’obiettivo di fondo è quello di individuare le aree oggetto di valutazione e le fonti informative che la banca può utilizzare ai fini dell’assegnazione del rating: capire come le banche andranno a valutare le imprese è fondamentale sia per individuare le leve gestionali sulle quali agire per migliorare il rating dell’impresa, sia per tracciare alcune linee guida che le imprese possono seguire nell’ impostare la propria politica delle garanzie.
Nel quarto capitolo vengono presentati i risultati di una serie di analisi condotte da Centri Studi di primaria importanza, tese a verificare gli effetti dell’introduzione della normativa. Trattasi di simulazioni condotte sui bilanci di campioni di imprese (analisi quantitative) attraverso quali si perviene a diversi gradi di giudizio (rating) associati ad altrettanti probabilità di default. L’obiettivo è capire il grado di rischio delle imprese del Sistema Italia e gli effetti di tale rischiosità in termini di impegno di patrimonio di vigilanza che la nuova normativa comporterà.
Nel quinto capitolo vengono presentati i risultati di uno studio a cui ho potuto partecipare direttamente durante lo svolgimento dell’attività di tirocinio formativo presso la Camera di Commercio di Massa e Carrara. Tale studio condotto dalla CCIAA di Massa e Carrara in collaborazione con la Commissione regionale dell’ABI ha avuto l’obiettivo di misurare l’affidabilità delle aziende del territorio, applicando le metodologie di valutazione che lo stesso sistema bancario sarà chiamato ad adottare con l’introduzione di Basilea 2.
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