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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10222018-183721


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
VUOTO, ADELE
URN
etd-10222018-183721
Titolo
La memoria incarnata in Doris Salcedo.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA DELL'ARTE
Relatori
relatore Prof. Cortesini, Sergio
Parole chiave
  • Doris Salcedo
  • Scultura
  • trauma
  • difficult heritage
  • memoria
Data inizio appello
12/11/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/11/2088
Riassunto
Il presente lavoro si occupa dell'opera e della poetica dell'artista contemporanea Doris Salcedo. La produzione artistica di Doris Salcedo apre uno spiraglio critico sulla società contemporanea che, sottomessa a disparate forme di violenza esercitate a vario titolo, tradisce i principi fondamentali dell’uomo. Le sue sculture e installazioni narrano di morte, lutto, perdita ed emarginazione da una prospettiva che non è né generalizzata né astratta, ma ben ancorata all'esperienza di chi ha vissuto in prima persona le varie forme di violenza politica. Nel tentativo di riabilitare le vittime di morte violenta, esercitata su persone e comunità rese anonime e incorporee, Doris Salcedo ristabilisce la dimensione umana che gli è dovuta a partire dal vuoto creato dalla loro assenza, stimolando inoltre una consapevole, empatica e attiva partecipazione al lutto. Doris Salcedo evidenzia, a partire dalla situazione colombiana (che l’artista ha definito come «capsula di esperienze condensate che è preziosa anche al resto del mondo»), gli effetti della cultura del terrore e del trauma, la costruzione di narrazioni basate su relazioni di inclusione ed esclusione e le potenti amnesie e volontarie omissioni prodotte dalla storiografia, consentendole di aprire altresì riflessioni che vanno ben al di là della situazione presente in Colombia, il suo paese di origine. Non è un caso infatti che l’artista abbia ricevuto riconoscimenti e premi internazionali e che le sue opere scultoree e le installazioni site specific prodotte in Italia, Messico, Turchia e Inghilterra producano interesse per l’attualità dei temi affrontati. La forza della sua produzione artistica riposa nella sua capacità di mostrare come la società moderna, invece di ricusare le crudeli e intollerabili condizioni a cui è costretta, le ha assimilate a tal punto da dissacrare la portata umana ed emotiva della morte violenta. La ricerca è articolata in quattro capitoli che ripercorrono diversi e fondamentali aspetti dell’opera dell’artista; si è scelto di illustrare dapprima il percorso di studi di Salcedo, fornendo anche una breve panoramica storica sugli eventi della storia contemporanea colombiana che hanno inciso sulla sua crescita umana ed artistica; di seguito, la ricerca affronta le opere realizzate negli anni Novanta, caratterizzate da un linguaggio simbolico che insiste su un repertorio di oggetti significativi e su costrutti estetici che corrispondono a situazioni concrete ed estreme. Segue l’analisi dei lavori compiuti nel primo decennio degli anni 2000 a cui si assiste alla graduale assimilazione della scultura a progetti site specif e partecipativi con un approfondimento sui temi di tempo, luogo e spettorialità. Infine, nel quarto e ultimo capitolo verranno esaminati i suoi più recenti lavori, caratterizzati da materiale organico e da sculture dalle dimensioni monumentali. La ricerca si propone di offrire un’interpretazione più completa possibile dell'attività artistica di Doris Salcedo, concentrandosi su aspetti semantici, teorici e tecnici.
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