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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10222018-105524


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
RICCI, GIULIA
URN
etd-10222018-105524
Titolo
TRADIZIONI E INNOVAZIONI NEI SAPERI MATERIALI DEI CACCIATORI-RACCOGLITORI TRA LA FINE DEL PALEOLITICO E IL MESOLITICO ANTICO: trasformazioni tecniche e strategie tecno-economiche nelle produzioni litiche di casi studio nell` Italia meridionale
Settore scientifico disciplinare
L-ANT/01
Corso di studi
SCIENZE DELL'ANTICHITA' E ARCHEOLOGIA
Relatori
tutor Prof. Martini, Fabio
tutor Prof. Boeda, Eric
controrelatore Prof.ssa Fontana, Federica
controrelatore Prof. Negrino, Fabio
controrelatore Dott. Montoya, Cyril
Parole chiave
  • Sauveteriano
  • Epipaleolitico indifferenziato
  • Epigravettiano
  • catene operative
  • tecnologia litica
  • Tradizioni tecniche
Data inizio appello
06/11/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/11/2088
Riassunto
Lo studio qui presentato prende in esame le industrie litiche di due giacimenti del sud d'Italia, situati nei due versanti opposti della nostra penisola, in un arco cronologico compreso tra gli inizi del Tardoglaciale ed il primo Olocene: Grotta della Serratura (Marina di Camerota, Salerno - strati 10-4) e Grotta del Cavallo (Nardò, Lecce - strato BI-BII-BIIIa-d1). L'analisi diacronica delle industrie litiche in chiave tecnologica, tecno-economica e tipologica ha permesso di mettere in luce continuità e discontinuità all'interno di queste importanti sequenze, permettendoci così di valutare il peso delle tradizioni tecniche locali all'interno dell'ampio e complesso fenomeno di popolamento del basso versante tirrenico ed adriatico tra la fine del Paleolitico superiore e l'inizio del Mesolitico antico. Questa ricerca si inserisce all'interno di numerose problematiche e dibattiti scientifici: dalle nuove proposte di seriazione dell'Epigravettiano italiano in seguito all'analisi dei complessi litici da un punto di vista tecno-economico, alla genesi delle prime industrie oloceniche, dalla regionalizzazione epigravettiana che porta alla formazione di facies originali come il Romanelliano, alla successiva diffusione di tecno-complessi ad ampio raggio (Sauveterriano). L'originalità di questo lavoro risiede in particolar modo sulla scelta metodologica adottata che aggiunge l'importante contributo dell'analisi tecnologica e tecno-economica (anche con le più recenti riflessioni della scuola francese), al tradizionale approccio tipologico della scuola fiorentina.
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