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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10222014-143619


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
BIZZARRI, MARIANNA
URN
etd-10222014-143619
Titolo
Il trattamento dell'epatite B cronica: i successi, i limiti e le nuove prospettive future.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Breschi, Maria Cristina
Parole chiave
  • fegato
  • lamivudine
  • liver
  • hbv
Data inizio appello
12/11/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’epatite B cronica, infezione sostenuta dal virus dell’epatite B (HBV), rappresenta un problema della salute pubblica mondiale. Nonostante la disponibilità di un vaccino profilattico, ammontano a circa 350-400 milioni le persone infettate dal virus.
Sebbene il trattamento dell’epatite B cronica sia migliorato notevolmente negli ultimi decenni e varie molecole in via di sviluppo abbiano superato con successo gli studi pre-clinici, non è ancora stata messa a punto una terapia efficace, in grado di eradicare definitivamente l’infezione. Le terapie disponibili si basano sulla stimolazione del sistema immunitario, gli interferoni, oppure sulla capacità di alcune molecole d’inibire la replicazione virale nelle cellule infette, gli analoghi nucleos(t)idici orali. Entrambi gli approcci terapeutici presentano dei limiti sia per il verificarsi di eventi avversi, anche severi (da parte degli interferoni), sia in termini di efficacia (insorgenza di resistenza agli antivirali e limitata capacità d’indurre una risposta sostenuta al termine della terapia). Pertanto, è reale il bisogno di sviluppare nuove terapie capaci di curare definitivamente l’epatite B, magari caratterizzate da un periodo di trattamento finito nel tempo. I nuovi approcci terapeutici, approfonditi nel corpo della tesi, possono essere classificati in due categorie fondamentali: da un lato le terapie che hanno come bersaglio direttamente il virus o elementi dell'ospite necessari al ciclo biologico virale e dall'altro molecole che mirano a ripristinare e/o coadiuvare la risposta innata o acquisita dell'ospite.
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