logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10212024-212246


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ROCCAFORTE, SORAYA
URN
etd-10212024-212246
Titolo
Trauma intestinale, valutazione clinica ed epidemiologica dal registro traumi della Chirurgia Generale e d'Urgenza
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
CHIRURGIA GENERALE
Relatori
relatore Prof. Coccolini, Federico
Parole chiave
  • anastomosi
  • anastomosis
  • ASS
  • ASS
  • ATLS
  • ATLS trauma registry
  • colostomia
  • colostomy
  • damage control surgery
  • damage control surgery
  • direct repair
  • GCS
  • GCS
  • intestinal trauma
  • ISS
  • ISS
  • penetrating and blunt intestinal trauma
  • politrauma
  • polytrauma
  • riparazione diretta
  • trauma intestinale
  • trauma penetrante e contusivo intestinale
  • trauma registry
  • WSES
  • WSES
Data inizio appello
08/11/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/11/2094
Riassunto
Secondo l’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) i traumi maggiori rappresentano una delle principali cause di morte a livello globale e rappresentano la nona causa di morte nel mondo nella fascia d’età adulta, la prima nella popolazione comprendente i soggetti al di sotto dei 20 anni di età e la seconda sotto i 24 anni di età. Il trauma intestinale può essere contusivo o penetrante. I traumi degli organi cavi e del mesentere rappresentano l’1% nel trauma intestinale ed il 17% in quello penetrante. Pazienti con lesioni intestinali possono essere sottostimati se privi di segni esterni del trauma (come il Seat Belt Sign che è associato al 12 % dei casi di lesione intestinale, in particolare del tenue nel 58% dei casi, e del crasso nel 39% dei casi), o se presenti lesioni distraenti come lesioni associate della parete addominale, traumi al torace ed al bacino. A ciò può contribuire anche il fatto che i segni di una peritonite da lesioni intestinale possono manifestarsi anche dopo ore dal trauma penetrante, oppure la lesione intestinale può essere comparire tardivamente perché conseguente ad una lesione vascolare che sviluppa nel tempo ischemia e quindi necrosi. Il nostro studio è stato condotto retrospettivamente, includendo tutti i politraumi che avevano riportato lesioni traumatiche intestinali, con particolare attenzione a quelli dell’intestino tenue e del crasso, presi in carico dal Dipartimento di Emergenza ed Accettazione del Trauma 5 Center di II livello dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, nel periodo compreso da gennaio 2022 fino a novembre 2023. La gestione dei pazienti è stata multidisciplinare grazie al Trauma Team, che ha seguito i principi dell’Advanced Trauma Life Support (ATLS). I pazienti che si sono presentati emodinamicamente instabili o transient responder con E-FAST positiva sono stati portati direttamente in sala operatoria dove sono stati sottoposti ad una riparazione immediata delle lesioni, ad una resezione intestinale seguita dal confezionamento di anastomosi, in occasione del primo intervento o di un second look, alla Damage Control Surgery (DCS), oppure al confezionamento di colostomie, tecnica chirurgica quest’ultima adottata in caso di alto rischio di complicanze quali la deiscenza anastomotica. I pazienti stabili ed i rapid responders invece sono stati sottoposti ad esami di secondo livello quali la TC dell’addome con mezzo di contrasto per valutare le lesioni intestinali grazie anche al ricorso di scale di valutazione standardizzate quali: l’AIS (Abbreviated Injury Scale), l’ Injury Scoring Scale (ISS) dell’American Association for the Surgery of Trauma (AAST) e la WSES (World Society of Emergency Surgery). La casistica dei pazienti che sono stati presentati nel nostro studio è basata quindi sui dati raccolti mediante il Trauma Registry ovvero un sistema standardizzato di registrazione che ha permesso di analizzare i pazienti nel loro complesso, dal periodo immediato al trauma fino alla conclusione del percorso terapeutico. Si è valutato quindi la dinamica del trauma, il tipo di soccorso, i trattamenti preospedalieri sul territorio, sia farmacologici che legati alla gestione delle vie aeree e delle lesioni emodinamicamente instabili, la modalità del trasporto, la gestione del paziente in area ospedaliera, la valutazione primaria, i presidi terapeutici somministrati all’arrivo del paziente, compresi il supporto ventilo-perfusorio ed emodinamico, il ricorso ad esami ematochimici, emogasanalitici (EGA), esami ecografici quali l’E-FAST, Rx del torace e del bacino. Si è quindi proseguito con le valutazioni secondarie del paziente con un analisi comprensiva della valutazione neurologica, mediante la scala di valutazione GCS (Glasgow Coma Scale), gli esami di secondo livello quali la TC total-body, tipi, modalità e tempi di esecuzione di procedure della radiologia interventistica, quali embolizzazioni vascolari in caso di blush, degli interventi chirurgici a cui il paziente è stato sottoposto, di un eventuale approccio non operatorio (NOM) ed infine l’outcome del paziente. Obiettivo dello studio è stato quindi valutare la gestione del paziente politraumatizzato e con lesioni intestinali nella sua globalità: dal timing immediato del periodo post trauma, alla gestione globale dell’assistenza, fino alla conclusione del percorso diagnostico, chirurgico ed osservazionale, quale il non operative management (NOM), ai quali erano stati sottoposti valutandone gli outcome e gli sviluppi di eventuali complicanze e disabilità post traumatiche.



According to the World Health Organization (WHO), major traumas represent one of the leading causes of death globally and are the ninth leading cause of death in the world in the adult age group, the first in the population comprising individuals under 20 years of age, and the second under 24 years of age. Intestinal trauma can be either blunt or penetrating. Hollow organ and mesentery injuries account for 1% of intestinal trauma and 17% of penetrating trauma. Patients with intestinal injuries may be underestimated if they lack external signs of trauma (such as the Seat Belt Sign, which is associated with 12% of intestinal injury cases, particularly in the small intestine in 58% of cases, and the large intestine in 39% of cases), or if distracting injuries are present, such as associated abdominal wall injuries, chest, and pelvic trauma. This can also be due to the fact that signs of peritonitis from intestinal injuries may appear hours after penetrating trauma, or intestinal injury may develop later as a result of vascular damage that causes ischemia and subsequently necrosis over time. Our study was conducted retrospectively, including all polytrauma patients who had sustained intestinal traumatic injuries, with particular focus on small and large intestine injuries, treated by the Emergency and Trauma Department Trauma Center Level II of the Pisana University Hospital from January 2022 to November 2023. The management of patients was multidisciplinary thanks to the Trauma Team, which followed the principles of Advanced Trauma Life Support (ATLS). Patients who presented as hemodynamically unstable or transient responders with positive E-FAST were taken directly to the operating room, where they underwent immediate repair of the injuries, bowel resection followed by anastomosis, either during the first surgery or a second look, Damage Control Surgery (DCS), or the construction of colostomies, a surgical technique adopted in cases of high risk of complications such as anastomotic dehiscence. Stable patients and rapid responders, on the other hand, were subjected to second-level tests such as contrast-enhanced abdominal CT scans to assess intestinal injuries, aided by standardized assessment scales such as AIS (Abbreviated Injury Scale), the Injury Scoring Scale (ISS) of the American Association for the Surgery of Trauma (AAST), and WSES (World Society of Emergency Surgery). The sample of patients presented in our study is therefore based on data collected through the Trauma Registry, a standardized recording system that allowed for comprehensive analysis of the patients from the immediate post-trauma period to the conclusion of the therapeutic course. The study examined the trauma dynamics, type of rescue, pre-hospital treatments in the field, both pharmacological and related to the management of airways and hemodynamically unstable injuries, the transport method, patient management in the hospital setting, primary assessment, therapeutic measures administered upon patient arrival, including ventilation-perfusion and hemodynamic support, the use of blood chemistry tests, blood gas analysis (BGA), ultrasound tests such as E-FAST, chest and pelvic X-rays. Secondary evaluations were then conducted with a comprehensive analysis of the patient's neurological assessment using the Glasgow Coma Scale (GCS), second-level tests such as total-body CT scans, types, methods, and timing of interventional radiology procedures, such as vascular embolizations in cases of blush, the surgical interventions to which the patient was subjected, possible non-operative management (NOM), and finally the patient's outcome. The aim of the study was therefore to assess the management of polytrauma patients with intestinal injuries in their entirety: from the immediate timing of the post-trauma period, to the global management of care, to the conclusion of the diagnostic, surgical, and observational course, including non-operative management (NOM), assessing their outcomes and the development of any complications and post-traumatic disabilities.
File