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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10212016-033404


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FAGGIANI, DAVIDE
URN
etd-10212016-033404
Titolo
Lo spettacolo infinito. Il Caligola di Albert Camus nella produzione della Compagnia degli Scarti
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Titomanlio, Carlo
Parole chiave
  • Svetonio
  • Ultimo Caligola
  • Esperimento
  • Auguet
Data inizio appello
07/11/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Come detto nel titolo (Lo spettacolo infinito. Il Caligola di Albert Camus nella produzione della Compagnia degli Scarti) l’argomento di questa tesi è lo spettacolo inteso come lavoro su un testo di cui si condividono tematiche e argomenti ma che deve essere continuamente adattato a diversi elementi. Il periodo storico, gli attori che daranno vita allo spettacolo, il regista e uno sguardo che privilegia una lettura o una tesi particolare invece di un'altra, sono solo alcuni dei fattori che determinano la costruzione di versioni differenti di uno stesso spettacolo. “La messa in scena di uno spettacolo non finisce con le prove, la sera della prima si comincia davvero”. Partendo da questa frase, diventata una sorta di tormentone durante le prove di Caligola della Compagnia degli “Scarti”, questa tesi vuole indagare il processo creativo che accompagna la costruzione della drammaturgia scenica di uno spettacolo. Prendendo ad esempio le cinque diverse versioni del Caligola degli “Scarti” Il discorso analizzerà dapprima la struttura e la costruzione del Caligola di Albert Camus, da cui è tratta ogni versione della Compagnia. Il testo originale francese ha infatti avuto una stesura lunga e scandita da rimaneggiamenti, modifiche ed aggiornamenti apportati dall’autore nel corso di 21 anni in cui, dal 1937 al 1958, si contarono tre distinte versioni della stessa opera.
La prima parte della tesi sarà quindi occupata interamente dalla cronistoria della stesura di Caligola, dalle sue tematiche, con un’attenzione particolare alle differenze fra le tre versioni di Camus, fino all’analisi del testo in modo da evidenziare le parti fondamentali al progredire dell’intreccio e quelle che saranno alla base delle successive rielaborazioni della Compagnia spezzina. Dai primi anni 2000 la Compagnia degli “Scarti” della Spezia lavora infatti a una messa in scena di Caligola che, partendo dal testo di Camus, cerca di portare a termine la “trilogia del Potere”, una serie di spettacoli iniziata con Ubu Rex. Nella parte centrale della tesi le cinque versioni del Caligola degli “Scarti” costituiscono cinque capitoli nei quali si prenderà in esame ogni spettacolo iniziando dalle fonti ispiratrici che vennero ad affiancarsi al testo originale. L’inizio della seconda parte o “corpo” della tesi, sarà quindi dedicato alla prima versione che si ispirava al testo di Camus ma tendeva ad attualizzarlo in un’ottica adolescenziale. Caligola e Cesonia come unici personaggi sulla scena.
Alla seconda versione è dedicato il secondo capitolo di questa parte. Per lo stesso tema, lo spettacolo si interrogava qui sul potere prendendo in prestito alcuni personaggi dal Caligola di Camus inserendoli però all’interno di uno studio televisivo. La divulgazione scientifica si prestava pertanto agli interrogativi sulla verità e sul fascino del male esercitato da un Caligola riportato in vita nella società dei consumi.
La terza versione si caratterizza per un approccio “didattico”. Caligola è visto come “origine del male”. Il capostipite ideale di tutti tiranni e dittatori che dall’epoca antica a quella moderna si sono susseguiti condannando l’umanità del futuro. In questa società distopica l’imperatore Gaio Giulio Cesare Germanico viene riportato in vita per essere rieducato e, in questo modo, cambiare il corso degli eventi passati per salvare l’umanità.
La gelosia e il delirio di onnipotenza scatenati dalla presenza destabilizzante del rinato Caligola, percepito attraverso il filtro del testo di Camus, sono i temi intorno ai quali si costruisce la quarta versione che mantiene l’approccio storicamente indirizzato alla ricerca del “vero Caligola” per scopi scientifici, ma lo cala all’interno di una ambientazione ispirata ai films fantascientifici degli anni ’40 e ’50 americani. Il testo originale diventa qui un pretesto per affrontare l’indagine sul potere universale accostandola ai rapporti di coppia degli scienziati.
Sia la terza che la quarta versione mettono in evidenza lo scarto fra il Caligola-mostro così come ci viene presentato da Camus e come ci viene raccontato dagli storici romani Svetonio, Tacito e Cassio Dione, e la figura dell’Imperatore restituita dagli storici moderni.
Infine, la versione più recente privilegia nuovamente il testo di Camus, integrato ancora all’interno di una ricerca scientifica, ma che questa volta ragiona sui processi del potere mettendone in risalto più semplicemente le contraddizioni e il suo fascino irresistibile all’interno della minuscola comunità del laboratorio, con le sue gerarchie e i suoi colpi di stato.
Nei capitoli centrali e nella conclusione ad essi conseguente, si affronterà di volta in volta, di versione in versione, il discorso sul processo creativo che fa della produzione di uno spettacolo un lavoro di aggiornamento e adattamento alla scena, potenzialmente infinito.

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