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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10202015-230509


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
AMODEO, MARIO
URN
etd-10202015-230509
Titolo
Il PCI a Bruxelles Le relazioni tra i partiti comunisti italiano e belga negli anni dell'eurocomunismo (1974-1979)
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTA
Relatori
relatore Dott. Marzano, Arturo
Parole chiave
  • Eurocomunismo
  • emigrazione in Belgio
  • Comunismo italiano
  • comunismo Belgio
  • PCB
  • PCI
Data inizio appello
09/11/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro ha come obiettivo quello di analizzare la traiettoria politica del Partito comunista del Belgio (PCB) durante gli anni dell’eurocomunismo (1974-1979) e metterne in risalto il rapporto con il Partito comunista italiano (PCI).
Si è proceduto quindi ad uno studio della storia del PCB, dei suoi uomini chiave e della sua politica per fare emergere innanzitutto il rapporto che quest’ultimo aveva con l’eurocomunismo in questi anni. I risultati hanno mostrato che i belgi accettarono la prospettiva di un comunismo democratico per potersi così allontanare dall’orbita sovietica e seguire un proprio percorso già cominciato dalla metà degli anni Cinquanta con il Congresso di Vilvorde. Il modello al quale guardarono con più fiducia fu quello del PCI. Esso era ritenuto, rispetto al Partito comunista spagnolo e a quello francese, più solido e concreto. Da parte sua, il PCI si interessò ai comunisti belgi, da un lato per poter migliorare il dialogo con il Partito socialista del Belgio e, dall’altro lato, potendo contare sull’appoggio del PCB, per andare incontro a una prospettiva di costruzione di una sinistra eurocomunista omogenea in Europa.

Ce travail a pour objectif d’analyser la trajectoire politique du Parti communiste de Belgique (PCB) pendant les années de l’eurocommunisme (1974-79) et d’en mettre en relief le rapport avec le Parti communiste italien (PCI).
On a procédé donc par un’ étude de l’histoire du PCB, de ses hommes clés et de sa politique pour montrer d’abord la relation qui ce dernier avait avec l’eurocommunisme pendant ces années. Les résultats ont montré que les belges ont accepté la perspective d’un communisme démocratique pour pouvoir s’éloigner de l’orbite soviétique et continuer un parcours nationale déjà commencé depuis la moitié des années Cinquante avec le Congrès de Vilvorde. Le modèle dont ils avaient regardé avec plus de confiance était ce du PCI. Ce modèle était retenu, en comparaison avec le Parti communiste espagnol et le français, plus solide et concret. De son côté, le PCI s’a intéressé au PCB surtout pour pouvoir améliorer son dialogue avec les socialistes belges et, d’autre côté, avec même l’appui des belges, augmenter la perspective de la construction d’une gauche eurocommuniste homogène en Europe
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