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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10182012-163252


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
BENEDETTI, ALICE
URN
etd-10182012-163252
Titolo
Effetti della malattia parodontale sul doppio prodotto cardiaco nei pazienti in riabilitazione cardiologica
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA
Relatori
relatore Prof. Covani, Ugo
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
09/11/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/11/2052
Riassunto
E' stato osservato che la terapia parodontale potrebbe essere utile anche nella prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari. Tenendo conto di questo, il presente studio pilota ha preso in considerazione pazienti in riabilitazione cardiologica, al fine di chiarire se il trattamento parodontale possa rappresentare un ulteriore intervento per migliorare la loro funzione cardiaca. Sono stati arruolati in questo studio pazienti con malattia coronarica e parodontite cronica. Il gruppo sperimentale era composto da 18 pazienti che hanno ricevuto un trattamento parodontale dell’intero cavo orale, mentre il gruppo controllo aveva 18 pazienti in cui il trattamento parodontale è stato posticipato di 6 mesi. I parametri parodontali e i parametri indicativi della riabilitazione cardiologica, compresa la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, e il doppio prodotto (DP) sono stati valutati al tempo 0 e 6 mesi dopo il trattamento parodontale. I dati di questo studio hanno dimostrato che, in media, al tempo 0, il gruppo controllo mostrava un valore di doppio prodotto (DP) di 20384 ± 5372, mentre il gruppo test 20080 ± 5628. Alla valutazione a sei mesi, il gruppo controllo ha mostrato 20047 ± 5056 e il gruppo di test un miglioramento fino a 21166 ± 5028. Lo studio indica che la terapia parodontale effettuata in pazienti in riabilitazione cardiologica può migliorare direttamente, seppur in maniera lieve, la funzione cardiaca. Questa ricerca ha dimostrato che l'infiammazione sistemica è in grado di influenzare l'estrazione di ossigeno a livello cardiaco.
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