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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10172013-203427


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MUSETTI, MICHAEL
URN
etd-10172013-203427
Titolo
Studio psicologico dei fattori cognitivi nelle genesi dell'ansia sociale: ruolo dell'empatia
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Dott. Gentili, Claudio
Parole chiave
  • paura
  • stato emotivo
  • ansia sociale
  • empathy
Data inizio appello
08/11/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro di tesi si basa su uno studio psicologico dei fattori cognitivi nelle genesi dell'ansia sociale, in particolare facendo riferimento al costrutto "empatia".
La prima parte è prettamente rivolta ad un'ampia revisione della letteratura per quanto concerne l'emozione, l'empatia e la ansia sociale, con l'obiettivo di evidenziare le motivazioni e gli spunti che stanno alla base dell'intero progetto di ricerca.
La seconda parte parte si caratterizza per la presa in esame del modello cognitivo della fobia sociale di Clarks e Wells (e le 10 ipotesi di Clark) per poi andare a formulare l'ipotesi di ricerca che sottende l'intero elaborato di tesi (un soggetto fobico può risultare meno empatico rispetto a soggetti di controllo?). Si è pertanto somministrato ad un campione di 500 soggetti una batteria psicometrica atta alla valutazione dellle relazioni sottese tra l'empatia e a fobia sociale; nella fattispecie sono il FAQ o Focus Attention Questionnaire, l'IRI o Interpersonal Reactivity Index, LSAS o Liebowitz Social Phobia Scale, SCQ o Social Cognition Questionnaire ed infine la Scala Breve della Paura della Valutazione Negativa Rivista (o BNFE Rivista).
Da tale somministrazione (e relative analisi statistiche) è emerso che l'ansia sociale, misurata attraverso l' LSAS (scala atta alla valutazione della gravità dei sintomi dell'ansia sociale e la variabilità delle caratteristiche del disturbo nel corso del trattamento) sia positivamente predetta da diverse variabili cognitivi tra cui figurano la BFNE, la FAQ (sottoscala “interna”), la SCQ (sottoscala “quanto è vera l'affermazione”) e l'IRI (sottoscala “Personal Distress”).
La presenza di una relazione positiva tra la sottoscala Personal Distress Scale dell'IRI e l' LSAS conferma la relazione tra ansia sociale e empatia anche se la direzione di tale relazione è opposta a quella dell’ipotesi di partenza.
La sottoscala del personal distress misura quanto quanto l'essere spettatore di esperienze spiacevoli altrui possa provocare un senso di sconforto e di ansietà. Uno dei meccanismi con cui agisce l’ansia sociale si basa sulla percezione, distorta, dello stato d’animo altrui.
È possibile ipotizzare che nell’ansia sociale l’individuo si convinca che gli altri siano costantemente immersi nella spiacevole situazione in cui devono assistere alle scarse abilità sociali dell’individuo stesso. Pertanto, più il soggetto si sente ’empatico’ con chi lo osserva e tanto più la convinzione di essere inadeguato socialmente aumenta e, consensualmente, i livelli di ansia sociale.
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