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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10162013-191828


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BALDACCINI, GABRIELE
URN
etd-10162013-191828
Titolo
Cyborg Eiga. Il postumano attraverso il cinema giapponese.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Lischi, Alessandra
Parole chiave
  • Cinema giapponese
  • Postumano
  • Postorganico
  • Virtuale
  • Biotecnologia
  • Bioetica
Data inizio appello
04/11/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/11/2083
Riassunto
Ancora oggi sia nell’ambito della cultura popolare che all’interno del pensiero accademico, il senso del concetto di postumano è spesso sottostimato e poco compreso. Per questo motivo mi è sembrato interessante proporre uno studio del genere: Cyborg Eiga. Il postumano attraverso il cinema giapponese; non certo per comprendere in tutto e per tutto il “senso” profondo di questo concetto, ma per osservarne in un certo modo quella che potremmo definire la sua messa in scena.
Il cinema è sempre stato capace di raccontarci delle storie e allo stesso tempo di parlarci concretamente del mondo, per questa ragione credo che spesso sia stato in grado di descrivere la realtà meglio di quanto faccia la realtà stessa. Una riflessione sulle tematiche del postumano, effettuata attraverso l’analisi di alcune importanti opere del cinema giapponese contemporaneo, è quello che quindi mi sono posto come scopo. Il lavoro, nello specifico, è stato organizzato in due parti: nella prima ho cercato di effettuare una breve ricognizione su quelle che sono le categorie che rispondono, in una maniera abbastanza chiara e ordinata, alla domanda: “A cosa si riferisce oggi il termine ‘postumano’?”. Il primo capitolo infatti tratta le questioni inerenti al tema del cyborg (cioè a tutte quelle situazioni nelle quali l’essere umano o la macchina modificano la propria struttura in qualcosa di più efficiente, inglobando uno le caratteristiche dell’altra o viceversa), a quello del virtuale (in particolare a tutto ciò che concerne il mondo dei computer o meglio, cercando di essere più precisi, a quell’universo composto da una miriade di immagini che essi sono in grado di mostrarci sugli schermi dei loro monitor) e a quello delle
cosiddette biotecnologie (applicazioni tecnologiche che utilizzano sistemi biologici, organismi viventi o loro derivati​​, per realizzare o modificare prodotti o procedimenti per un uso specifico) cercando di integrare il discorso all’interno di una riflessione che affronti le problematiche più urgenti suscitate da questi argomenti, provando a capire - da una prospettiva prettamente culturale - cosa esse comportino in riferimento all’esistenza dell’essere umano. La seconda parte è invece incentrata sull’analisi di quattro film che, più di tanti altri, sono riusciti a contenere fra le loro immagini degli stimoli che permettessero di poter effettuare alcune considerazioni di interesse. Per fare questo, inoltre, mi sono servito di molte teorie filosofiche inerenti al tema del corpo, del virtuale, dell’immagine nell’era della sua riproducibilità tecnica, della bioetica e della biopolitica, che mi sono state di grande aiuto per riuscire a descrivere - spero nel migliori dei modi - tutte le questioni sviscerate. Nel secondo capitolo, dunque, mi sono concentrato su Tetsuo - The Iron Man e Tetsuo
II - Body Hammer, entrambi di Tsukamoto Shinya, cercando di indagare su come venga rappresentato, all’interno di questi due film, il rapporto che il
corpo ha con le nuove tecnologie e sulle metamorfosi che questo stesso rapporto gli comporta. Nel terzo capitolo mi sono invece soffermato su Kairo di Kurosawa Kyoshi, film molto stimolante per la sua capacità di far risiedere nell’immagine tutta una serie di questioni inerenti a come il mondo del virtuale
ha cambiato (e potrà ancora di più cambiare) le nostre esistenze. Infine, nel quarto e ultimo capitolo, ho scelto di analizzare Kyashan - La rinascita di Kiriya Kazuaki, opera in cui l’aspetto di maggior interesse risiede nella rappresentazione di un futuro apocalittico nel quale vengono poste domande su come certe forme di biopotere e biotecnologia potrebbero modificare irreparabilmente la società nella quale viviamo.
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