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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10162012-232415


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BIZZOCCHI, ILARIA
URN
etd-10162012-232415
Titolo
Lucia Marcucci e la poesia visiva: pratica artistica e critica
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Cortesini, Sergio
Parole chiave
  • Gruppo dei Nove
  • Gruppo 70
  • poesia visiva
  • Lucia Marcucci
Data inizio appello
05/11/2012
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
05/11/2052
Riassunto
Questa tesi ha lo scopo di analizzare la personalità e l’opera di Lucia Marcucci, artista fiorentina nata nel 1933 e tutt’oggi ancora in attività. Il nome della Marcucci viene giustamente associato a quello della poesia visiva e in particolare al Gruppo 70, primo nucleo costitutivo della stessa, formatosi a Firenze nel 1963. L’esperienza di gruppo, sommando i cinque anni di sopravvivenza del Gruppo 70 e i due del successivo Gruppo dei Nove, nato nel 1971 e di impianto internazionale, occupò tuttavia meno di un decennio, per quanto ricco di avvenimenti, del lungo percorso artistico della Marcucci. In questa tesi ho dunque cercato di ricostruire l’intera attività dell’artista: le sue importanti teorizzazioni, il ruolo da lei avuto in eventi o azioni collettive e, in particolare, le sue sperimentazioni personali, condotte indipendentemente dall’esperienza di gruppo. A grandi linee, tali obiettivi corrispondono ai tre capitoli in cui ho diviso il lavoro: nel primo capitolo ho analizzato le principali caratteristiche della poesia visiva, rivolgendo particolare attenzione alle interessanti posizioni della Marcucci, in aggiunta a quelle dei suoi colleghi. Il secondo capitolo, che ricostruisce le varie fasi dell’esperienza giovanile e di gruppo dell’artista, ha invece un’impostazione biografica e più propriamente cronologica. Infine, nel terzo capitolo, ho analizzato l’evoluzione linguistica dell’artista, intendendo con questo termine i differenti mezzi e le differenti “forme” alle quali la Marcucci ha, di volta in volta, affidato il suo messaggio contestatario, provocatorio e ironico, comunque libero da dogmi predefiniti. Per la mia ricerca ha assunto particolare importanza il materiale, in parte inedito, raccolto nell’archivio della Marcucci, catalogato e riorganizzato dal collezionista Carlo Palli e da lui attualmente conservato.
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