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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10122011-085129


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
RONEN, TALI
URN
etd-10122011-085129
Titolo
Indagine sulla sieroprevalenza di Theileria equi e Babesia caballi in cavalli italiani
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
correlatore Dott. Nardoni, Simona
relatore Prof.ssa Mancianti, Francesca
controrelatore Dott.ssa Sgorbini, Micaela
Parole chiave
  • piroplasmosi equine
  • IFAT
  • Th. equi
  • B. caballi
  • cavallo
Data inizio appello
28/10/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/10/2051
Riassunto
Le babesiosi del cavallo, più comunemente conosciute come piroplasmosi equine (EP) sono malattie protozoarie trasmesse dalle zecche negli equidi e sono caratterizzate da una anemia emolitica acuta. Gli agenti eziologici sono due emoprotozoi, Theileria (Babesia) equi (Laveran 1901) e Babesia caballi (Nutall and Stickland, 1910) trasmessi dalle zecche della famiglia Ixodidae. Benché queste infezioni protozoarie siano endemiche e rappresentino ancora oggi una delle maggiori cause d’impedimento alla movimentazione di cavalli, non vi sono che pochi studi recenti, che hanno rilevato titoli in quasi un terzo dei cavalli esaminati. Nella presente tesi sono riportati i risultati di un’indagine sierologica nei confronti di B. caballi e Th. equi condotta tramite il test di immunofluorescenza indiretta, su 1329 sieri di cavalli viventi in diverse aree italiane. Centoquarantasette sieri su 1297 sono risultati positivi per B. caballi (11.33%) e 502 animali su 1320 per Th. equi (38.03%), 107 hanno presentato infezioni miste (8.3%). I risultati da noi ottenuti confermano che in Italia, si è verificata un’inversione di tendenza nella prevalenza di infezione delle specie di Babesia che infettano il cavallo. Mentre 20-30 anni fa la maggior parte delle segnalazioni riguardava prevalentemente infezione da B. caballi, oggi sembrano prevalere le infezioni legate a Th. equi, che si aggirano in media su un rapporto di circa 3:1. Ciò potrebbe essere attribuito almeno in parte a un cambiamento del sistema di allevamento, con una riduzione del tipo brado e semibrado a cui sembra correlata l’infezione da B. caballi. I nostri dati sono risultati in accordo con quanto riportato in letteratura.
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