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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10102013-154153


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LAZZANO, DARIA
URN
etd-10102013-154153
Titolo
VINTAGE : ARTE, MODA E CREATIVITA'
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
correlatore Niccoli, Bruna
relatore Prof.ssa Lischi, Alessandra
Parole chiave
  • vintage
  • riciclo
  • masi
  • prato
Data inizio appello
04/11/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi che andremo a discutere, del corso di laurea magistrale in Storia dell’Arte, intitolata “Vintage: Arte, Moda e Creatività”, seguita dalla Professoressa Sandra Lischi come primo relatore e dalla Professoressa Bruna Niccoli come secondo relatore, tratta un argomento molto interessante, che raggruppa diverse discipline, dalla moda, all’arte, al design, all’architettura, al cinema, al teatro e tante altre.
Il filo portante di questo lavoro è il Vintage e lo sviluppo del Made in Italy in tutte le sue forme.
Si parla della nascita del fenomeno jeans in particolare la storia di Levi’s e i vari tipi di lavaggi per poter “invecchiare” il capo vintage più famoso e longevo al mondo nel secondo capitolo.
La nascita delle sfilate e delle mostre su arte e moda, e moda e cinema, esempi di aziende sperimentative come A.N.G.E.L.O, il famoso archivio vintage di Ravenna, l’azienda Relight-Up o Riciclo con Affetto di Venezia nel primo capitolo, si parla della nascita della moda e del fenomeno vintage nella storia, sempre nel secondo capitolo.
Passando poi al riuso, dei giovani e del loro rapporto con l’acquisto di moda, lo studio del consumatore medio di moda dei giorni nostri, in un caso di Corso Vittorio Emanuele a Milano nel quarto capitolo.
Nello studio si esemplificano anche casi specifici come la rivista ZoneModaJournal, che discute sul fenomeno della moda, e doveva essere annuale, creata con il contributo del Corso di Laurea in Culture e Tecniche della Moda e dell’Università di Rimini, da dove ho estrapolato conversazioni e interviste; passando attraverso la fotografia e al teatro, con esempi di opere teatrali e fotografi di moda come Regi Relang, che hanno dato un importante contributo alla nascita di nuove tecniche nel quinto capitolo; ci si addentra quindi nel cinema e del suo rapporto con la moda, con esempi di film come “La Dolce Vita” o “Rocco e i suoi Fratelli”, le serie tv come Sex and the City, dove la stilista del serial usava spesso abiti vintage di grandi stilisti, e le mostre che danno un contributo alla moda in tutto il mondo, e ne parliamo sempre nel quinto capitolo.
Portando esempi specifici per raccontare episodi di scambio tra queste realtà, del “fatto in Italia”, della tradizione dei Fashion Studies, e quindi dello sviluppo dei vari corsi di moda in tante Università nel mondo, come scrivo nel sesto capitolo.
Si riportano alcune interviste nel settimo capitolo, come quella a Giusy Ferrè, critica di moda, e Frèdèric Monneyron, fotografo di moda, o dello sviluppo di alcune importanti case di moda come la Maison Dior.
Il fenomeno mediatico dell’usato e il legame con il marketing e la creatività di grandi stilisti, alcuni saggi che provengono dalla mostra, che ho avuto il piacere di vedere a Prato presso il Museo del Tessuto, sul vintage appunto, nell’ottavo capitolo.
La ricerca tratta della crescita e del riconoscimento del lavoro dei sarti nel corso della storia, della nascita delle varie tecnologie e distretti della moda, nello specifico con il caso di Prato come abbiamo già accennato e dello sviluppo del distretto industriale tessile, e dello strettissimo legame che hanno con l’arte sempre nell’ottavo capitolo.
La relazione continua nel nono capitolo, raccontando la nascita dell’usato, e il caso dei magazzini di Prato, dove sono passati attori del calibro di Roberto Benigni, per usufruire degli abiti vintage per i loro film.
La nascita del preta-è-portèr, dei marchi di moda fast come H&M e Zara, Intimissimi e Tezenis.
Nel penultimo capitolo parlo di un fenomeno dei giorni nostri, che si sta evolvendo sempre di più, l’e-commerce nel settore della moda, i punti fondamentali sono il confronto con i canali tradizionali, le aspettative dei clienti e i risultati di questa vendita.
Dopo questa trattazione di storia della moda, si passa a discutere di un caso specifico, in particolare l’intervista al proprietario dei Magazzini dell’usato, Giovanni Masi a Prato, grande amico di Roberto Benigni, quindi del legame con Benigni e lo studio dei film e degli abiti che sono stati usati per la realizzazione di alcuni film che come abbiamo detto in precedenza troviamo nell’ultimo capitolo. Infine le conclusioni, che riassumono quanto descritto sopra, e propongono le opinioni nate da tutta la discussione precedente.
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