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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10092014-165822


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (3 anni)
Autore
ANDREONI, VALENTINA
URN
etd-10092014-165822
Titolo
Blocco paravertebrale del plesso brachiale mediante tecnica ecoguidata in corso di chirurgia ortopedica dell’arto anteriore nel cane
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
PATOLOGIA E CLINICA DEGLI ANIMALI D'AFFEZIONE
Relatori
relatore Dott.ssa Briganti, Angela
correlatore Prof.ssa Breghi, Gloria
Parole chiave
  • plesso brachiale
  • ropivacaina
  • cane
  • blocco paravertebrale
  • arto anteriore
Data inizio appello
28/10/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Obiettivo: Valutazione dell’efficacia analgesica intraoperatoria di un blocco paravertebrale del plesso brachiale in corso di chirurgia ortopedica dell’arto anteriore nel cane.
Animali: Dieci cadaveri (studio anatomico).
Dieci cani di proprietà (studio clinico) pervenuti presso l’Ospedale Didattico ‘Mario Modenato’ per essere sottoposti a chirurgia ortopedica dell’arto anteriore.
Materiali e Metodi: Lo studio anatomico (Fase I) è stato effettuato su entrambi gli arti toracici di dieci cadaveri di cani adulti dal peso di 25±10 kg. I cadaveri sono stati posizionati in decubito laterale destro e poi sinistro con la regione scapolare inferiore elevata mediante l’ausilio di un materasso. Il blocco nervoso paravertebrale è stato eseguito a livello di C6, C7, C8, T1, inoculando nuovo blu di metilene (NBM) al 2%. La regione cervicale è stata in seguito dissezionata e le aree colorate identificate.
Nello studio clinico (Fase II) i pazienti, di età media 3.9±3.7 anni, dal peso medio 23±8.7 kg, sono stati premedicati con acepromaziona 10 5 µg/kg per via intramuscolare e indotti con fentanile 5 5 µg/kg e propofol 4 mg/kg per via endovenosa. I pazienti sono stati intubati e mantenuti in ossigeno 100% e isoflurano. In seguito all’induzione tutti i soggetti sono stati sottoposti a blocco del plesso brachiale per via paravertebrale attraverso neurolocalizzazione ecoguidata di C6, C7, C8, T1, mediante somministrazione di ropivacaina allo 0,5% a un volume di 0,05 ml/kg per nervo.
Nel corso dell’anestesia sono stati monitorati a intervalli di cinque minuti i seguenti parametri: frequenza cardiaca (FC), elettrocardiografia (ECG), pressione arteriosa sistolica, diastolica e media (iPAS, iPAD, iPAM), saturazione parziale dell’Hg (SpO2), frequenza respiratoria (FR), concentrazione d’isoflurano a fine espirazione (EtIso), anidride carbonica a fine espirazione (EtCO2) e temperatura esofagea (T°).
I soggetti che hanno mostrato un incremento superiore al 20% dai valori basali dei parametri FC e iPAM, sono stati trattati con iniezione venosa di fentanile 2,5 µg/kg fino al ripristinio dei valori normali dei suddetti parametri.
Risultati: Fase I: dallo studio anatomico è stato evidenziato che le emergenze dei nervi C6, C7, C8 e T1 sono ben visibili ecograficamente e una soluzione al 2% di blu di metilene al volume di 0,05 ml/kg per punto è risultata efficace nel colorare adeguatamente ogni tronco nervoso. Il posizionamento di un supporto sotto la spalla inferiore è risultato indispensabile per poter somministrare il colorante mediante tecnica ecoguidata. Il punto di repere essenziale da ricercare nell’immagine ecografica è risultato essere la prima costa.
Fase 2: mediante valutazione statistica dei dati si evidenzia che i parametri clinici monitorati durante la procedura chirurgica non hanno mostrato differenze significative tra i tempi. La concentrazione media d’isoflurano a fine espirazione è variata da 1,2 e 1,07 vol.%. Due soggetti su dieci hanno ricevuto da uno a tre boli di fentanile alla dose di 2,5 µg/kg durante la procedura; tre soggetti su 10 hanno ricevuto una infusione di fentanile con un dosaggio compreso tra 3 e 5 µg/kg/hr, mentre cinque soggetti non hanno richiesto analgesia aggiuntiva durante tutta la procedura chirurgica. Il risveglio è stato buono in tutti i soggetti. Conclusioni: La tecnica di anestesia locoregionale presentata in questo studio, si è rilevata idonea nel garantire un buon livello di analgesia intraoperatoria in corso di chirurgia ortopedica dell’arto anteriore in buona parte dei soggetti trattati, tuttavia il basso numero dei soggetti esaminati e una maggior esperienza da parte dell’operatore potrà consentire il miglioramento della tecnica locoregionale.
Parola chiave: blocco paravertebrale, plesso brachiale, ropivacaina, cane, arto anteriore.

Objective: To evaluate the analgesic efficacy of a paravertebral nerve block undergoing orthopaedic surgery of the forelimb in the dog.
Animals: Ten cadavers (anatomical study)
Ten client owned dogs (clinical study) referred at Veterinary Teaching Hospital ‘Mario Modenato’ to receive orthopaedic surgery on the forelimb.
Methods: The anatomical study (Phase I) was performed on both forelimbs of ten adult cadaver dogs weighing 25±10 kg (mean ± SD). All cadavers were positioned on right and then left lateral recumbency through the elevation of the inferior scapular region by a mattress.
The paravertebral nerve block was performed at the level of C6, C7, C8, T1 injecting 2% new methylene blue (NMB). Necroscopy examination was carried out and the coulored area identified.
In the clinical study ( Phase II) all dogs aged 3.9±3.7 years old and weighing 23±8.7 kg were premedicated with acepromazine 10 µg/kg intramuscularly and induced with fentanyl 5 µg/kg and propofol 4 mg/kg intravenously. All dogs were intubated in 100% oxygen and isoflurane. Following induction all dogs received a paravertebral brachial plexus block of C6, C7, C8, T1 nerves under ultrasound guidance; 0,5% ropivacaine was used at 0.05 ml/kg per nerve.
Under general anaesthesia heart rate (HR), elettrocardiography (ECG), invasive arterial systolic, diastolic and mean pressure (iSBP, iDBP, iMAP), oxygen saturation (SpO2), respiration rate (RR), end-tidal Isoflurane (Et ISO), end tidal carbon dioxide and oesophageal temperature (T°), were all recorded at 5 minutes intervals.
The patients who showed a sudden increase of HR and iMAP, compared to baseline values, were treated with an intravenous injection of fentanyl at 2,5 µg/kg up to restore normal values.
Results: Phase I: C6, C7, C8, T1 nerve could be easily recognized by the ultrasound image and the 2% NBM solution at the dose of 0.05 ml/kg per nerve was enough to dye each target nerve. The elevation of the dependent scapula was an important requisite to administer the dye solution by ultrasound technique. The first ultrasound landmark is the first rib.
Phase II: data were evaluated by statistical analysis and no significant differences appeared with regard to the time of clinical monitoring. The Et Iso varied between 1,2 e 1,07 vol.%. Two patients out of 10 received 1 to 3 fentanyl bolus at 2,5 µg/kg over the procedure; 3 patients out of 10 received a variable rate infusion of fentanyl ranging between 3 to 5 µg/kg/min, while 5 patients did not received rescue analgesia during the entire surgical procedure. Recovery was uneventful in all patients.
Conclusions: The locoregional technique presented in this study was proved to be suitable to ensure intraoperative analgesia in dog undergoing orthpaedic surgery of the forelimb. However the low number of patients and the operator experience could certainly improve the performance of this locoregional techinque.
Keywords: paravertebral block, brachial plexus, ropivacaine, dog, forelimb.
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