ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10082017-132114


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BOLOGNA, SARA
URN
etd-10082017-132114
Titolo
Lettura integrata della violenza maschile: verso strategie di contrasto a rete
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Prof.ssa Cervia, Silvia
Parole chiave
  • strategie di contrasto
  • rete
  • maschile
  • autore di violenza
  • violenza
Data inizio appello
23/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il disvelamento della violenza maschile come problema sociale ha comportato una progressiva attenzione al fenomeno anche da parte del sistema di welfare che ha progressivamente strutturato un modello di intervento centrato sulla sola soggettività femminile. All’opacità del sistema dei servizi rispetto alla figura dell’uomo, autore della violenza, si è andata contrapponendo un’attenzione crescente da parte del sistema penale che ha sostenuto narrazioni e rappresentazioni collettive stereotipate e stigmatizzanti.
Il presente lavoro di tesi intende affrontare il tema dei servizi in questo campo, partendo da tale assunto e interrogandosi sulle opportunità individuali e sistemiche insite in un modello integrato di intervento capace, attraverso l’attivazione di un sistema a rete, di offrire una risposta più articolata per affrontare un fenomeno tanto complesso.
Il primo capitolo è stato dedicato alla necessaria costruzione di un quadro definitorio condiviso tanto più indispensabile quando, come in questo caso, il fenomeno oggetto di analisi è rappresentato ricorrendo a concetti poliedrici che necessitano di essere chiariti. Nozioni come quella di femminicidio, femicidio, violenza di genere, violenza interpersonale, entrate nel lessico comune richiamano significati che meritano di essere chiariti per poter costruire chiavi interpretative capaci di cogliere la complessità del fenomeno. L’analisi quantitativa, a partire da queste definizioni preliminari, ha quindi consentito di individuare ulteriori declinazioni e specifiche.
Nella considerazione della matrice culturale cui si ispirano le politiche in materia, si è ritenuto necessario ricostruire, nel secondo capitolo, il processo di tematizzazione della violenza maschile come issue politica a partire dalle istanze femministe, per seguirne lo sviluppo attraverso il processo di autocoscienza che ha progressivamente coinvolto gruppi di uomini (Maschile Plurale). L’analisi diacronica ha permesso di risalire all’origine delle prime pratiche di presa in carico del soggetto autore della violenza cogliendone specificità e valore.
Tuttavia il percorso compiuto non può dirsi tale se non dopo aver adeguatamente considerato come il fenomeno della violenza non si esplichi esclusivamente all’interno di una relazione diadica, coinvolgendo i figli presenti all’interno della dinamica relazionale. Per questo il terzo capitolo considera la violenza assistita come species di maltrattamento analizzando gli effetti su tutti e tre gli attori della relazione, da un punto di vista psicologico e giuridico come dimensioni rilevanti di cui il sistema dovrebbe farsi carico.
Nel ricostruire il modello idealtipico di intervento nel nostro Paese e nel quadro del processo di rescaling territoriale delle competenze, il quarto capitolo, offre un’analisi comparata delle normative regionali che sono state esaminate a partire da un frame di lettura definito a partire dalle dimensioni individuate come cruciali grazie all’analisi precedente. L’indagine comparativa ha permesso di evidenziare come anche in contesti nei quali il quadro normativo non risulta così aggiornato in base ai principi internazionalmente codificati (Convenzione di Istanbul 2011), come in Toscana, l’attenzione per il fenomeno nel suo complesso, tanto in termini di monitoraggio statistico che di rilevazione di metodologie di intervento, abbia permesso lo sviluppo di modelli interessanti.
Alla luce della ricognizione compiuta a livello regionale, il quinto capitolo propone uno studio di caso interamente dedicato alle pratiche sviluppate nel Comune di Pisa che può essere considerato una best practice in materia, grazie alla presenza sul territorio di tutti i nodi rilevanti per un sistema a rete (Servizio sociale, Centro antiviolenza, Centro per uomini autori di violenza), capace di farsi carico della famiglia come sistema olistico. Il confronto tra approcci e metodologie di intervento, ha permesso di cogliere le specificità di cui ciascun nodo è portatore, trovando compensazione ad eventuali debolezze ed imponendo una riflessione sulla necessaria integrazione delle prospettive che permetta di valorizzarle.
Un modello di intervento che per essere accolto ed implementato esige una rinnovata assunzione della violenza maschile come fenomeno multidimensionale. Una più articolata consapevolezza che, partendo dagli addetti ai servizi, necessita di essere acquisita a livello societario e istituzionale, per consentire lo sviluppo di un’azione sistemica in questa direzione. Da un punto di vista culturale, la piena legittimazione del modello da parte delle istituzioni favorirebbe la costruzione di un immaginario collettivo nel quale la figura maschile è parte attiva di un processo di cambiamento. Da un punto di vista operativo, l’inclusione del Centro per autori di violenza nella rete e nelle linee guida, permetterebbe di superare i limiti della settorialità e volontarietà dell’accesso, di intervenire in anticipo sui campanelli d’allarme che, se ignorati, potrebbero condurre anche a conseguenze estreme, e, considerando la famiglia nel suo complesso, di agire sulle donne e sugli uomini del domani.
File