Tesi etd-10072011-135107 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
CINQUANTA, LUCIANA
URN
etd-10072011-135107
Titolo
Prevalenza e distribuzione delle infezioni da HPV nella popolazione della provincia di Massa e Carrara negli anni 2009 e 2010.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA
Relatori
relatore Prof. Pistello, Mauro
Parole chiave
- infezioni da HPV
Data inizio appello
28/10/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
I papillomavirus umano (HPV) sono un gruppo di virus appartenenti alla famiglia delle Papillomaviridae, hanno DNA circolare a doppia elica contenuto in un capside icosaedrico di 55nm di diametro e sono sprovvisto di envelope. Di HPV ne esistono oltre 200 tipi, di cui 100 ben caratterizzati: 80 infettano l'uomo a livello cutaneo-mucoso, 40 invece sono stati riscontrati a livello delle mucose genitali, orali e respiratorie e 15 sono oncogenetici. La maggior parte degli HPV causa malattie non gravi, come ad esempio le verruche cutanee. Altri possono causare verruche genitali e tumori benigni quali il condiloma (genotipi a basso rischio), o tumori maligni quali il cancro del collo dell'utero e del pene (genotipi ad alto rischio).
L'infezione da HPV è la più comune tra le malattie a trasmissione sessuale e può avvenire anche per semplice contatto delle mucose genitali. L'identificazione dell'HPV come agente causale per lo sviluppo del carcinoma della cervice uterina e la rilevazione dei diversi genotipi con diverso potenziale oncogeno, ha permesso di individuare con maggiore accuratezza le donne che rischiano di sviluppare una lesione di alto grado o un carcinoma invasivo.
Da queste premesse abbiamo uno studio per ricerca e genotipizzazione di HPV su campioni raccolti nel 2009 e 2010 da popolazione prevalentemente di sesso femminile e proveniente da ambulatori e da programma di screening. Grazie ai risultati ottenuti si è potuto constatare che il rischio di contrarre un'infezione aumenta con il numero dei partner sessuali ed è massimo nelle giovani sessualmente attive (inferiore ai 25 anni e tra i 26/35), per poi decrescere con il passare degli anni. I genotipi riscontrati più frequentemente sono il 16, il 18 ed il 31, tutti genotipi ad alto rischio. Va però sottolineato, come si evince dalla letteratura, che la massima parte delle infezioni è transitoria con, nell'80% dei casi, si ha l'eliminazione spontanea del virus.
Con riferimento ai campioni di provenienza ambulatoriale analizzati per gli anni 2009/2010, i genotipi 16 e 18, verso i quali è ora disponibile un vaccino, tendono a diminuire dal 2009 al 2010. Tutto ciò potrebbe essere spiegato in relazione alla recente introduzione del vaccino in giovani adolescenti. Dati recenti in letteratura suggeriscono che l’immunizzazione vaccinale stia causando una progressiva riduzione della diffusione dei genotipi 16 e 18. Da qui l'importanza della biologia molecolare e del metodo del pirosequenziamento che ci consente lo studio dei genotipi più rilevanti dal punto di vista clinico a partire da un singolo prodotto di amplificazione e con sensibilità notevolmente superiori ai tradizionali metodi citologici.
L'infezione da HPV è la più comune tra le malattie a trasmissione sessuale e può avvenire anche per semplice contatto delle mucose genitali. L'identificazione dell'HPV come agente causale per lo sviluppo del carcinoma della cervice uterina e la rilevazione dei diversi genotipi con diverso potenziale oncogeno, ha permesso di individuare con maggiore accuratezza le donne che rischiano di sviluppare una lesione di alto grado o un carcinoma invasivo.
Da queste premesse abbiamo uno studio per ricerca e genotipizzazione di HPV su campioni raccolti nel 2009 e 2010 da popolazione prevalentemente di sesso femminile e proveniente da ambulatori e da programma di screening. Grazie ai risultati ottenuti si è potuto constatare che il rischio di contrarre un'infezione aumenta con il numero dei partner sessuali ed è massimo nelle giovani sessualmente attive (inferiore ai 25 anni e tra i 26/35), per poi decrescere con il passare degli anni. I genotipi riscontrati più frequentemente sono il 16, il 18 ed il 31, tutti genotipi ad alto rischio. Va però sottolineato, come si evince dalla letteratura, che la massima parte delle infezioni è transitoria con, nell'80% dei casi, si ha l'eliminazione spontanea del virus.
Con riferimento ai campioni di provenienza ambulatoriale analizzati per gli anni 2009/2010, i genotipi 16 e 18, verso i quali è ora disponibile un vaccino, tendono a diminuire dal 2009 al 2010. Tutto ciò potrebbe essere spiegato in relazione alla recente introduzione del vaccino in giovani adolescenti. Dati recenti in letteratura suggeriscono che l’immunizzazione vaccinale stia causando una progressiva riduzione della diffusione dei genotipi 16 e 18. Da qui l'importanza della biologia molecolare e del metodo del pirosequenziamento che ci consente lo studio dei genotipi più rilevanti dal punto di vista clinico a partire da un singolo prodotto di amplificazione e con sensibilità notevolmente superiori ai tradizionali metodi citologici.
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