Tesi etd-10062017-160107 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIORGETTI, DANIELA
URN
etd-10062017-160107
Titolo
Confronto dell'effetto di diversi approcci dietetici nel periodo preoperatorio sui parametri antropometrici e metabolici e sulla qualità dell'intervento chirurgico in pazienti obesi candidati a chirurgia bariatrica
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Dott.ssa Guiducci, Letizia
correlatore Prof. Paolicchi, Aldo
controrelatore Prof. Scarpato, Roberto
correlatore Prof. Paolicchi, Aldo
controrelatore Prof. Scarpato, Roberto
Parole chiave
- chirurgia bariatrica
- epatomegalia
- obesità
- trattamento dietetico pre-operatorio
Data inizio appello
23/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’esplosione epidemica dell’obesità ha raggiunto una dimensione tale da costituire per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) uno dei più importanti settori di intervento per la tutela della salute pubblica. Il fenomeno è diffuso in varia misura in tutte le regioni del nostro Paese e la sua prevalenza è in costante aumento, con una preoccupante espansione nell’età infantile.
L’obesità viene definita come una condizione cronica caratterizzata da un eccessivo peso corporeo, per accumulo di tessuto adiposo, tale da influire negativamente sullo stato di salute. Come condizione cronica l’obesità può beneficiare di programmi di rieducazione-riabilitazione in ambito nutrizionale, comportamentale e motorio, al fine di favorire il cambiamento dello stile di vita. Tuttavia un corretto stile di vita non si associa spesso al raggiungimento degli obiettivi e in particolare ad un mantenimento nel tempo dei risultati raggiunti. In questa condizione ed in particolare in casi di obesità di III grado (BMI >40 kg/m²) è utile valutare la possibilità di ricorrere ad una terapia farmacologica dell’obesità o prendere in considerazione la chirurgia bariatrica. Quest’ultima, quando correttamente utilizzata, rappresenta il trattamento più efficace per l’obesità grave in termini di perdita di peso, di riduzione delle comorbidità obesità-correlate e di mantenimento a lungo termine dei risultati raggiunti. Ottenere un calo ponderale anche nel periodo pre-intervento rappresenta un obiettivo in grado di ridurre le complicanze operatorie. In alcuni studi non randomizzati e controllati, si riporta che un calo di peso pre-operatorio pari al 10-15% del peso corporeo iniziale, ha prodotto una riduzione significativa del volume del fegato, facilitando dal punto di vista tecnico la gestione chirurgica ed anestesiologica, e riducendo il rischio di complicanze. Ciò permette di poter operare quasi tutti i pazienti con un approccio laparoscopico che si è dimostrato essere vantaggioso rispetto a quello laparotomico in termini sia di miglior decorso operatorio, sia di riduzione delle complicanze.
Lo scopo di questa tesi è stato quello di paragonare l’effetto di tre diversi approcci dietetici nelle 4 settimane precedenti la chirurgia bariatrica in termini di miglioramento dei parametri antropometrici e metabolici. Le tre diverse tipologie utilizzate sono rappresentate da: a) dieta mediterranea b) dieta iperproteica misurata c) dieta iperproteica associata ad un pasto liquido sostitutivo. In ciascuna delle tre diete l'apporto calorico corrispondeva al 50% della spesa energetica basale misurata con la calorimetria indiretta.
I risultati preliminari si riferiscono ai dati ottenuti nelle 4 settimane precedenti la chirurgia bariatrica. In particolare abbiamo voluto valutare l’efficacia dei diversi approcci in termini di quantità e qualità del calo ponderale, del miglioramento dei parametri glico-metabolici e della riduzione del volume epatico. I risultati di questa tesi si riferiscono a 23 pazienti tra i quali 16 hanno eseguito anche una valutazione della composizione corporea con tecnica DEXA e 15 di cui è stata valutata la riduzione del volume epatico tramite ecografia addominale.
I dati preliminari evidenziano che 4 settimane di intervento nutrizionale sono associate ad una riduzione significativa di calo ponderale e del volume epatico senza differenze significative fra i diversi approcci. Anche la riduzione significativa del grasso viscerale non differisce fra i diversi approcci in relazione allo scarso numero dei pazienti. In generale non abbiamo notato differenze fra gli approcci per la maggior parte dei parametri analizzati che comunque migliorano in tutti i pazienti. La riduzione del volume epatico, parametro molto importante per la riduzione dei rischi operatori, tende a ridursi maggiormente con la dieta Mediterranea senza tuttavia rappresentare una significatività statistica.
La mancanza di una netta differenza fra i diversi approcci dietetici è ragionevolmente attribuibile al basso numero dei pazienti analizzati e all’eterogeneità al basale tra i gruppi.
Sarà opportuno in futuro aumentare la numerosità del campione per poter comprendere con maggior chiarezza quale sia il miglior approccio dietetico da adottare ai fini di ridurre le complicanze operatorie e di valutare i risultati post-intervento in termini di calo ponderale e di mantenimento nel tempo dei risultati raggiunti.
L’obesità viene definita come una condizione cronica caratterizzata da un eccessivo peso corporeo, per accumulo di tessuto adiposo, tale da influire negativamente sullo stato di salute. Come condizione cronica l’obesità può beneficiare di programmi di rieducazione-riabilitazione in ambito nutrizionale, comportamentale e motorio, al fine di favorire il cambiamento dello stile di vita. Tuttavia un corretto stile di vita non si associa spesso al raggiungimento degli obiettivi e in particolare ad un mantenimento nel tempo dei risultati raggiunti. In questa condizione ed in particolare in casi di obesità di III grado (BMI >40 kg/m²) è utile valutare la possibilità di ricorrere ad una terapia farmacologica dell’obesità o prendere in considerazione la chirurgia bariatrica. Quest’ultima, quando correttamente utilizzata, rappresenta il trattamento più efficace per l’obesità grave in termini di perdita di peso, di riduzione delle comorbidità obesità-correlate e di mantenimento a lungo termine dei risultati raggiunti. Ottenere un calo ponderale anche nel periodo pre-intervento rappresenta un obiettivo in grado di ridurre le complicanze operatorie. In alcuni studi non randomizzati e controllati, si riporta che un calo di peso pre-operatorio pari al 10-15% del peso corporeo iniziale, ha prodotto una riduzione significativa del volume del fegato, facilitando dal punto di vista tecnico la gestione chirurgica ed anestesiologica, e riducendo il rischio di complicanze. Ciò permette di poter operare quasi tutti i pazienti con un approccio laparoscopico che si è dimostrato essere vantaggioso rispetto a quello laparotomico in termini sia di miglior decorso operatorio, sia di riduzione delle complicanze.
Lo scopo di questa tesi è stato quello di paragonare l’effetto di tre diversi approcci dietetici nelle 4 settimane precedenti la chirurgia bariatrica in termini di miglioramento dei parametri antropometrici e metabolici. Le tre diverse tipologie utilizzate sono rappresentate da: a) dieta mediterranea b) dieta iperproteica misurata c) dieta iperproteica associata ad un pasto liquido sostitutivo. In ciascuna delle tre diete l'apporto calorico corrispondeva al 50% della spesa energetica basale misurata con la calorimetria indiretta.
I risultati preliminari si riferiscono ai dati ottenuti nelle 4 settimane precedenti la chirurgia bariatrica. In particolare abbiamo voluto valutare l’efficacia dei diversi approcci in termini di quantità e qualità del calo ponderale, del miglioramento dei parametri glico-metabolici e della riduzione del volume epatico. I risultati di questa tesi si riferiscono a 23 pazienti tra i quali 16 hanno eseguito anche una valutazione della composizione corporea con tecnica DEXA e 15 di cui è stata valutata la riduzione del volume epatico tramite ecografia addominale.
I dati preliminari evidenziano che 4 settimane di intervento nutrizionale sono associate ad una riduzione significativa di calo ponderale e del volume epatico senza differenze significative fra i diversi approcci. Anche la riduzione significativa del grasso viscerale non differisce fra i diversi approcci in relazione allo scarso numero dei pazienti. In generale non abbiamo notato differenze fra gli approcci per la maggior parte dei parametri analizzati che comunque migliorano in tutti i pazienti. La riduzione del volume epatico, parametro molto importante per la riduzione dei rischi operatori, tende a ridursi maggiormente con la dieta Mediterranea senza tuttavia rappresentare una significatività statistica.
La mancanza di una netta differenza fra i diversi approcci dietetici è ragionevolmente attribuibile al basso numero dei pazienti analizzati e all’eterogeneità al basale tra i gruppi.
Sarà opportuno in futuro aumentare la numerosità del campione per poter comprendere con maggior chiarezza quale sia il miglior approccio dietetico da adottare ai fini di ridurre le complicanze operatorie e di valutare i risultati post-intervento in termini di calo ponderale e di mantenimento nel tempo dei risultati raggiunti.
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