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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10062014-122254


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BERNARDINI, ILARIA
URN
etd-10062014-122254
Titolo
Le Primavere Elleniche: una svolta nell'itinerario poetico di Giosue Carducci
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof.ssa Salibra, Elena
correlatore Dott.ssa Tognarelli, Chiara
Parole chiave
  • Enotrio Romano
  • epodi
  • politica
  • arte pura
  • ode alcaica
  • sperimentalismo metrico
  • ode saffica
  • Eolia
  • Dorica
  • Alessandrina
  • neoclassicismo
  • epistolario
  • Carolina Cristofori Piva
  • Odi Barbare
  • Lina
Data inizio appello
03/11/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi di laurea si propone di studiare le Primavere Elleniche di Giosue Carducci,titolo con il quale si indicano tre odi composte nel biennio 1871-1872 e dedicate a Carolina Cristofori Piva, donna mantovana con la quale il poeta ebbe una relazione affettiva protrattasi dal 1872 al 1878. Dopo un'attenta analisi metrico-tematica dei testi e la ricognizione dei modelli letterari ai quali Carducci dovette in parte ispirarsi per la stesura di questi versi, sono fornite le chiavi interpretative con le quali le odi saranno esaminate nelle successive sezioni dell'elaborato.
Nel secondo capitolo le Primavere Elleniche, lette in rapporto con l'epistolario carducciano e le poche missive che della Piva ci sono pervenute, sono presentate come componimenti direttamente ispirati da Lina, fautrice della metaforica rinascita del poeta in seguito agli avvenimenti luttuosi che segnarono la vita di quest'ultimo nel 1870 e, specie all'inizio della conoscenza tra i due, perfetto escamotage per intraprendere un nuovo discorso poetico di matrice neoclassica secondo la volontà espressa da Carducci di far ritorno all'arte pura, una poesia libera da ragioni extraletterarie. Tale decisione, argomento del terzo capitolo, deve essere interpretata come la necessità per il Vate di allontanarsi dalla produzione epodica e dalle questioni socio-politiche che vi erano connesse in seguito agli avvenimenti storici che interessarono la penisola italiana tra la fine degli anni Sessanta ed i primi Settanta, quando gli ideali repubblicani per i quali Carducci aveva da sempre combattutto si rivelarono vane speranze e la politica della Sinistra non riusciva in alcun modo a soddisfare un Enotrio Romano ormai disilluso. Le Primavere Elleniche in quest'ottica vogliono essere il critico controcanto alla poesia giambica ed uno stacco netto rispetto alla precedente produzione, il simbolo del ritorno all'arte pura e ad una poesia che, svincolatasi da ragioni contingenti, può davvero dirsi autonoma secondo quanto anticipato dal componimento Prologo e dall'ode Ad Alessandro D'Ancona. A questo punto dell'analisi emerge un concetto, quello di inizio della poetica neoclassica da un lato e di fine di quella epodica dall'altro, che mostra la strada da intraprendere per la terza ed ultima chiave interpretativa, oggetto del capitolo finale. Le Primavere Elleniche vengono quindi presentate come gli incunaboli delle future Odi Barbare (1877), con le quali numerose sono le affinità sia sul piano metrico che su quello tematico, passando prima attraverso la raccolta delle Nuove poesie (1873).
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