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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10062010-172331


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PULIGNANI, SILVIA
URN
etd-10062010-172331
Titolo
mutazioni somatiche e germinali nell'eziologia delle cardiopatie congenite
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE FISIOPATOLOGICHE GENERALI
Relatori
relatore Dott.ssa Andreassi, Maria Grazia
Parole chiave
  • cardiopatie congenite
  • Gata4
  • Nkx2.5
  • mutazioni somatiche
  • congenital heart defects
  • Gata4
  • Nkx2.4
  • somatic mutations
Data inizio appello
25/10/2010
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le cardiopatie congenite (CC) sono anomalie strutturali del cuore o dei grandi vasi e costituiscono il maggior numero delle malformazioni congenite alla nascita; conseguentemente rappresentano un importante problema dal punto di vista della salute pubblica.
I meccanismi molecolari alla base delle CC sono complessi e ancora oggi poco chiari.
Negli ultimi anni, modelli sperimentali di topo knockout hanno messo in evidenza il ruolo fondamentale di fattori di trascrizione cardiaci (TF's) durante la cardiogenesi, dimostrando come l'assenza del gene o la presenza di mutazioni in questi fattori siano responsabili di malformazioni cardiovascolari.
Studi di sequenziamento genico condotti su pazienti con CC hanno, infatti, evidenziato la presenza di mutazioni nei geni dei fattori di trascrizione in forme familiari sindromiche e non. Mutazioni nella linea germinale sono state identificate, sebbene raramente, anche in forme sporadiche di CC, con una frequenza inferiore al 3%.
Risulta, pertanto, evidente il ruolo di altri meccanismi molecolari che possono cooperare con i fattori genetici nell'eziologia delle CC come i meccanismi epigenetici e la presenza di mutazioni somatiche acquisite.
Pertanto, lo scopo della tesi è stato quello di verificare, attraverso uno screening genetico, la presenza di mutazioni, germinali e somatiche, nei geni Gata 4 e Nkx 2.5 sia in pazienti con CC familiare che con CC sporadica.
L'analisi mutazionale dei geni Gata4 e Nkx2.5 è stata effettuata su un totale di 10 pazienti affetti da CC afferenti presso l'Ospedale Pasquinucci di Massa. Di questi, 5 avevano una storia positiva familiare (2 maschi; età 24 mesi ± 36) e 5 erano casi sporadici (1 maschio; età 35 mesi ± 67) e risultavano appaiati per il tipo di CC (Tof, DIV, DIA, Truncus Arteriosus, DIV+DIA). Dai pazienti con CC familiare abbiamo ottenuto un piccolo campione di sangue (5 cc) periferico dal quale è stato estratto il DNA genomico, mentre dai pazienti con una forma sporadica di CC abbiamo analizzato il DNA estratto da un campione bioptico di tessuto cardiaco.
Il sequenziamento genico per il gene Gata4 ha evidenziato la presenza di molteplici varianti polimorfiche sia nelle regioni codificanti che non e nella regione 3'UTR in entrambi i gruppi di pazienti.
Abbiamo riscontrato il polimorfismo c.-543 c>t sia nei casi familiari (40%) sia nei casi sporadici (20%) con frequenze vicine a quelle descritte nella popolazione di controllo. In soli 2 casi familiari, nell'esone 6, è stata riscontrata una mutazione non-sinonima c.1130 A>G p.Ser377Gly, che si manifesta con una frequenza più elevata rispetto alla popolazione di controllo. Nelle regioni introniche del gene Gata4 abbiamo individuato diversi polimorfismi, sia nei casi familiari che sporadici con frequenze vicine a quelle della popolazione di controllo e tutti già precedentemente descritti.
In soli 2 casi familiari abbiamo osservato una variante +852 g>a nella regione 3’ UTR con una frequenza allelica del 30% e mai riportata prima.
Tuttavia, l'analisi genetica di 50 soggetti di controllo (45 maschi; età 47anni ± 16) ha evidenziato la presenza della variante genica con una frequenza allelica abbastanza elevata anche nella popolazione generale.
Per il gene Nkx2.5, abbiamo sequenziato le regioni codificanti e le vicine regioni introniche degli esoni 1 e 2. E' stato riscontrato un solo polimorfismo c.63 a>g E21E nell'esone 1 del gene, è una variante già descritta in letteratura, si presenta con una frequenza elevata nei casi sporadici (60%), nei casi familiari (60%) e nella popolazione di controllo(75%).
L'assenza di mutazioni patologiche sia nella linea germinale che in quella somatica sottolinea la possibilità che altri meccanismi molecolari, prevalentemente epigenetici, possano essere coinvolti nello sviluppo delle CC.
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