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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10062010-104435


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
NOVAGLIO, CAMILLA
URN
etd-10062010-104435
Titolo
Evoluzione della struttura di comunità ittiche demersali nel Mediterraneo dal dopoguerra ad oggi: analisi di serie temporali
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore De Ranieri, Stefano
correlatore Sartor, Paolo
controrelatore Castelli, Alberto
controrelatore Santangelo, Giovanni
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
25/10/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/10/2050
Riassunto
Il Mar Mediterraneo, a causa della presenza dell’attività di pesca e dello sfruttamento delle risorse naturali fin dai tempi antichi, offre una prospettiva unica per analizzare l’evoluzione temporale della struttura delle popolazioni ittiche.
Negli ultimi decenni si è assistito ad un continuo incremento della capacità di pesca e della catturabilità; l’eccessiva pressione di pesca, soprattutto se protratta nel tempo, può comportare cambiamenti sostanziali non solo delle risorse sfruttate, ma anche della struttura di tutta la comunità ittica.
Il presente lavoro si prefigge come obiettivo l’analisi dell’evoluzione delle comunità ittiche demersali su vasta scala temporale, dal dopo guerra ad oggi, prendendo in considerazione due aree del Mediterraneo, il Golfo del Leone e il Mar Adriatico.
I dati utilizzati per le analisi si suddividono in due diverse tipologie: dati raccolti durante campagne sperimentali di pesca a strascico condotte dal 1948 al 1987 e dati provenienti dalle campagne di pesca Medits, realizzate dal 1994 ad oggi.
Le analisi svolte hanno permesso di chiarire molti aspetti relativi alla composizione dei popolamenti demersali delle due aree di studio e di valutare la loro stabilità nel corso del tempo.
Per ognuna delle aree considerate sono state identificate, tramite analisi dei cluster, le principali associazioni faunistiche in relazione al gradiente batimetrico e sono state comparate le specie che maggiormente caratterizzavano i popolamenti nei due periodi esaminati.
Inoltre, per meglio valutare eventuali differenze nel tempo, sono stati analizzati, con analisi della varianza, gli indici di biomassa delle specie ittiche più rappresentative o di quelle maggiormente sensibili agli effetti della pesca. Particolare attenzione è stata rivolta ai pesci cartilaginei, le cui strategie adattative (lento tasso di crescita, maturità sessuale tardiva, bassa fecondità) li rendono vulnerabili e poco resilienti all’attività di pesca.
I risultati hanno evidenziato, in entrambe le aree, sensibili differenze nella struttura delle comunità ittiche demersali. A livello generale è stata riscontrata una netta diminuzione dell’importanza rivestita dagli Elasmobranchi nel tempo. Alcune specie, in particolare gli squadri (Squatina spp.) e i palombi (Mustelus spp.), hanno subito un evidente rarefazione tra il primo e il secondo periodo considerato. Altre specie, come il gattuccio (Scyliorhinus canicula) e la razza chiodata (Raja clavata), predominanti in molte associazioni faunistiche della seconda metà del secolo scorso, hanno assunto nel periodo più recente un ruolo marginale.
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