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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10052006-122020


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Vanni, Alessandra
Indirizzo email
alessandravanni@yahoo.it
URN
etd-10052006-122020
Titolo
IL DELIRIO POST-OPERATORIO UN PROBLEMA DI MEDICINA PERIOPERATORIA
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Giunta, Francesco
Parole chiave
  • DELIRIO
  • POST-OPERATORIO
Data inizio appello
24/10/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il delirio è una condizione comune e grave nell'anziano, ma frequentemente sottostimata. La sua prevalenza nei soggetti ospedalizzati va dall'11 al 42% e si accompagna ad un prolungamento del ricovero, ad elevata mortalità e morbilità. La diagnosi è essenzialmente clinica: il delirio si configura come un disturbo dell'attenzione associato a deficit della memoria e alterazioni della coscienza, ad insorgenza acuta e decorso fluttuante nelle ventiquattr'ore (DSM IV). In associazione ai criteri definiti dal DSM IV, molti pazienti presentano altri sintomi clinici come ansia, paura, depressione, irritabilità, rabbia, euforia o apatia. Alterazioni della percezione sono comuni e possono manifestaesi attraverso illusioni, dispercezioni o allucinazioni visive. I meccanismi che stanno alla base del delirio cominciano ora ad essere conosciuti. Fondamentalmente il delirio è una sindrome neuro-comportamentale causata da un transitorio smembramento della normale attività neuronale. Più precisamente il delirio rappresenta una risposta ad una diffusa disfunzione cerebrale, ad una riduzione del metabolismo cerebrale e ad una diminuzione della sintesi e dell'attività di numerosi neurotrasmettitori (acetilcolina, dopanina,serotonina, istamina). Fattori predisponenti al delirio sono rappresentati dall'età (l'anziano è più predisposto al delirio a causa dei processi d'invecchiamento), terapie farmacologiche (uso regolare di benzodiazepine), malattie endocrine e metaboliche, depressione, demenza, ansia. I fattori precipitanti sono rappresentati principalmente dalla chirurgia, dall'anestesia e dal dolore postoperatorio oltre che dalla sepsi. Lo stress chirurgico aumenta il rilascio di cortisolo il quale viene implicato nella patogenesi del delirio, inoltre la ventilazione artificiale può essere causa di ipocapnia, anch'essa implicata nello sviluppo delle alterazioni cognitive. L'anestesia può essere considerato un altro fattore precipitante. Il rapporto fra anestesia e delirio è stato oggetto di numerosi studi. Lo scopo di questi lavori è stato quello di esaminare se il tipo di anestesia (generale o spinale) giochi un ruolo nello sviluppo del deficit cognitivo nei pazienti anziani durante l'immediato periodo postoperatorio. Tali studi hanno permesso di vedere che i soggetti anziani sottoposti ad anestesia generale più frequentemente presentano disturbi cognitivi durante l'immediato postoperatorio rispetto a quelli che ricevevano la tecnica regionale. Il dolore e le strategie di trattamento dello stesso, a loro volta, sono correlate con il delirio postoperatorio. Numerosi studi, infatti, pongono l'accento sull'associazione tra alti livelli di dolore e lo sviluppo del delirio e come una buona analgesia postoperatoria possa migliorara l'outcome dei pazienti. In conclusione il delirio postoperatorio nel paziente anziano rappresenta un segno prognostico negativo, tanto che per un certo numero di pazienti è un evento terminale. La sua storia naturale rimane comunque influenzata da un tempestivo riconoscimento e da un'adeguata terapia, ma ancor prima dall' eliminazione di tutti quei fattori modificabili che stanno alla base del deficit cognitivo.
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