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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10042019-131723


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GROSSO, GIOVANNI
URN
etd-10042019-131723
Titolo
Valutazione ecocardiografica della gravita dell'insufficienza mitralica nel cane: una proposta di classificazione
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Dott.ssa Tognetti, Rosalba
correlatore Dott. Vezzosi, Tommaso
controrelatore Prof.ssa Citi, Simonetta
Parole chiave
  • gravità
  • ecocardiografia
  • classificazione
  • cane
  • insufficienza mitralica
Data inizio appello
25/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/10/2089
Riassunto
OBIETTIVO: Lo scopo del nostro studio è stato quello di proporre una classificazione ecocardiografica della gravità dell’insufficienza mitralica nel cane, la cui utilità clinica è stata testata valutando l’associazione con la sopravvivenza. L’ipotesi è che, la gravità ecocardiografica secondo le classi proposte, sia correlata alla sopravvivenza dei pazienti.
MATERIALE E METODI: Studio clinico, osservazionale retrospettivo e prospettico. Sono stati inclusi cani di proprietà in un periodo compreso tra Marzo 2015 e Marzo 2018 (parte retrospettiva) e tra Aprile 2018 e Agosto 2019 (parte prospettica), sottoposti a visita clinica ed ecocardiografia. I cani sono stati classificati, dal punto di vista clinico secondo le nuove linee guida ACVIM 2019, e dal punto di vista ecocardiografico secondo i criteri di punteggio della nostra proposta di classificazione nelle quattro classi proposte “lieve”, “moderato”, “grave” e “gravissimo”. I parametri ecocardiografici scelti sono: il rapporto atrio sinistro/aorta, il volume telediastolico ventricolare sinistro (end-diastolic volume index, EDVI), la frazione di accorciamento (fractional shortening, FS) e la velocità dell’onda E mitralica. I range dei quattro parametri ecocardiografici della nostra proposta di classificazione sono stati ottenuti da precedenti studi in quanto indicativi prognostici di sopravvivenza nei cani affetti da insufficienza mitralica secondaria a degenerazione mixomatosa della valvola mitrale. I proprietari, in seguito, sono stati intervistati telefonicamente per accertarsi della condizione clinica del paziente. Nel caso il cane fosse deceduto è stata segnata la data e la causa del decesso (se cardiogena o meno).
RISULTATI: Sono stati inclusi 223 cani di età > 3 anni e peso ≤ 20 kg. Al termine dello studio i vivi sono stati 144 e i deceduti 79, di cui 52 (65,8%) morti per causa cardiogena e 27 (34,2%) morti per cause non cardiogene. Sono state tracciate le curve di sopravvivenza Kaplan-Meier per le quattro classi di gravità proposte e queste si sono dimostrate statisticamente differenziate tra loro (P < 0,05). Le quattro classi di gravità presentano una significativa differenza della sopravvivenza media: nei soggetti di classe “lieve” non è identificabile un tempo di sopravvivenza dato lo scarso numero di decessi in questa classe; i soggetti di classe “moderato” hanno un tempo di sopravvivenza medio di 971 giorni, i soggetti di classe “grave” hanno una sopravvivenza media di 666 giorni e infine i soggetti appartenenti alla classe “gravissimo” hanno una sopravvivenza media di 306 giorni.
CONCLUSIONI: La nostra proposta di classificazione a punti si è dimostrata efficace nella definizione della gravità ecocardiografica dell’insufficienza mitralica nel cane, infatti la sopravvivenza media diminuisce all’aumentare delle classi di gravità da noi definite. Non esiste in medicina veterinaria una simile classificazione che risulti condivisa nella pratica clinica, quindi la nostra classificazione potrebbe essere un punto di partenza per la standardizzazione e l’oggettivizzazione dei criteri ecocardiografici dell’insufficienza mitralica nel cane. Sono auspicabili ulteriori studi che vadano a verificare i presenti risultati in una popolazione canina più estesa, anche approfondendo se questo tipo di classificazione possa essere utile per rendere più oggettivi i criteri diagnostici e terapeutici per questa malattia estremamente frequente nel cane.
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