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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10042017-111747


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SAPIO, ANNALAURA
URN
etd-10042017-111747
Titolo
BIOMARCATORI CARDIOVASCOLARI E INVECCHIAMENTO: VALUTAZIONE DEI LORO LIVELLI DI ESPRESSIONE NEL TESSUTO CARDIACO DI RATTI DI ETÀ DIVERSE
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOTECNOLOGIE MOLECOLARI
Relatori
relatore Dott.ssa Del Ry, Silvia
Parole chiave
  • peptidi netriuretici
  • invecchiamento
  • adrenomedulina
  • sistema cardio vascolare
  • ratti
Data inizio appello
23/10/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/10/2087
Riassunto
Introduzione: L’invecchiamento è un fenomeno universale, caratterizzato dalla disfunzione di diversi processi fisiologici e metabolici che interessa tutti gli organismi. L’età cronologica è considerata uno dei maggiori fattori di rischio per malattie cardiovascolari e mortalità nei paesi sviluppati. Con l’avanzamento dell’età il sistema cardio-vascolare va incontro a sostanziali cambiamenti funzionali e strutturali. Ad oggi è noto che i livelli di alcuni biomarcatori cardiaci come il sistema dei peptidi natriuretici (PN) e dell’endotelina-1 (ET-1), marker di funzionalità cardiaca, sono alterati in questo processo; accanto a questi il sistema dell’adrenomedullina (ADM) e i long non-coding (lnc) RNA sono stati individuati come nuovi biomarcatori associati al processo d’invecchiamento e sono tutt’oggi oggetto di studio.
Scopo: Scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare su tessuto cardiaco di ratti di età diverse, l’espressione del sistema dei PN, dell’ET-1 e dell’ADM oltre all’analisi dei lncRNA (MIAT, MALAT1, CARMEN e XIST) al fine di evidenziare il loro coinvolgimento nel processo di invecchiamento.
Materiali e metodi: Sono stati studiati 29 ratti Wistar albino di sesso maschile, suddivisi in tre gruppi: Gruppo A (n=6; età 248 ± 0.00 giorni pari a circa 8 mesi; peso 481.8 ± 17.6 g), Gruppo B (n=13; età = 413.8 ± 8.20 giorni pari a circa 14 mesi; peso 651.2 ± 10.0 g), Gruppo C (n=10; età 597.6 ± 10.3 giorni pari a circa 20 mesi; peso 720 ± 45.4 g). Da ciascun animale è stato prelevato tessuto cardiaco e conservato a -80°C. L'RNA totale è stato estratto dai campioni tessutali con il metodo guanidina tiocianato-fenolo-cloroformio. L’espressione a livello di mRNA degli effettori è stata valutata attraverso reazioni di Real-Time PCR previo settaggio delle condizioni ottimali di reazione. Per la normalizzazione dei dati è stato usato un opportuno set di geni di riferimento (ACTB, GUSB, RPL13a; M= 0,944). La valutazione ecocardiografica degli animali e le analisi istologiche dei tessuti analizzati hanno completato lo studio.
Risultati: Per quanto riguarda i livelli di espressione dei PN è stato osservato un aumento significativo nel Gruppo C mentre per l’ET-1 aumentavano gradualmente e significativamente in funzione dell’età. I tre sottotipi recettoriali dei PN, non hanno evidenziato differenze statisticamente significative tra i gruppi in studio. Per quanto riguarda i recettori dell’ET-1 i livelli di espressione di ET-A sono risultati statisticamente inferiori nel Gruppo B rispetto ad A (p=0.04) mentre gli ET-B sono risultati simili in tutti e tre i gruppi studiati. L’ADM ha mostrato un trend opposto a quello degli altri peptidi studiati diminuendo significativamente in funzione dell’età e presentando una controregolazione del suo principale complesso recettoriale CRLR e RAMP2. Tranne che il lncRNA XIST gli altri lncRNA
analizzati hanno mostrato livelli di espressione diminuiti in funzione dell’età raggiungendo livelli di significatività nella maggior parte dei casi.
Conclusioni: I risultati ottenuti dallo studio hanno fornito andamenti dei livelli trascrizionali diversi per i vari biomarcatori studiati identificando, per la prima volta, l’ADM e l’ANP come marcatori indipendenti di invecchiamento. Lo studio dei livelli trascrizionali sia di RNA codificanti che non codificanti assume un ruolo chiave per meglio comprendere i meccanismi molecolari alla base del processo, sottolineando l’importanza di un approccio biomolecolare multimarcatore nella valutazione dell’invecchiamento.
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