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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10032017-135504


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CHIAVACCINI, IRENE
URN
etd-10032017-135504
Titolo
DNA-barcoding per l'identificazione di prodotti della pesca: indagine preliminare sul mercato bulgaro.
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Armani, Andrea
correlatore Dott.ssa Tinacci, Lara
Parole chiave
  • prodotti ittici
  • lista denominazioni commerciali
  • list of commercial designations
  • labelling
  • identificazione di specie
  • etichettatura
  • DNA barcoding
  • Bulgaria
  • seafood
  • species identification
Data inizio appello
20/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il comparto ittico è uno tra i settori alimentari maggiormente soggetti a frode per sostituzione di specie. A livello europeo, già a partire dai primi anni 2000, è stata evidenziata la necessità di implementare un regime di controllo di tracciabilità dei prodotti della pesca ed un sistema di etichettatura condiviso tra i vari Stati Membri per l’armonizzazione del mercato ittico e la tutela della sicurezza e degli interessi del consumatore. Relativamente ai requisiti di etichettatura, il Reg. (UE) n. 1379/2013 stabilisce l’obbligo di fornire al consumatore la denominazione commerciale e scientifica del prodotto, oltre all’area geografica e alla modalità di cattura e, a tal proposito, ciascuno Stato Membro è tenuto alla pubblicazione ed aggiornamento di liste ufficiali riportanti le denominazioni commerciali autorizzate sul proprio territorio per la vendita dei prodotti ittici. La Bulgaria, entrata a far parte della Comunità Europea, attuale Unione Europea, a partire dal 1° gennaio 2007 è tenuta all’applicazione delle disposizioni comunitarie ma, ad oggi, non sono riportati studi indirizzati alla verifica dell’effettiva applicazione della vigente normativa per l’etichettatura e la conformità dei prodotti a livello di grande distribuzione. Il settore dei prodotti della pesca a riveste un ruolo marginale nell’economia nazionale ed i consumi sono essenzialmente indirizzati al consumo di specie locali (spratto, carpa, trota) e poche specie ittiche di importazione provenienti dal mercato intra ed extra-europeo. Nonostante ciò, dati recenti riportano un lieve aumento dei consumi in relazione agli aspetti salutistici. Il presente studio, condotto in collaborazione con il Dipartimento di Igiene degli Alimenti dell’Università di Trakia, rappresenta la prima indagine di controllo di conformità dei prodotti ittici commercializzati in Bulgaria con le disposizioni comunitarie. Lo studio ha previsto l’analisi preliminare delle informazioni riportate in etichetta e la successiva analisi molecolare di DNA-Barcoding sul target mitocondriale COI per la verifica dell’identità dei prodotti posti in vendita. Contestualmente, è stata effettuata un’analisi descrittiva della lista bulgara delle denominazioni ufficiali al fine di mettere in evidenza criticità e correttezza formale delle nomenclature riportate. In totale sono stati campionati 72 prodotti della pesca dei quali 65 costituiti da pesci e 7 da molluschi cefalopodi, tutti acquistati a livello locale presso punti vendita di tre catene di grande distribuzione. L’analisi dell’etichettatura ha messo in evidenza l’assenza della denominazione scientifica nel 40,3% dei prodotti, mentre nel 19,7% era indicata con una nomenclatura obsoleta e non più valida. Inoltre, a causa del ridotto numero di denominazioni ufficiali riportate nel decreto ministeriale bulgaro in corso di validità, solo il 26,2 % delle denominazioni riportate in etichetta era presente nella lista ufficiale. L’analisi di DNA barcoding, eseguita con successo su 71/72 prodotti analizzati ha permesso il raggiungimento dell’identificazione di specie nell’87% dei prodotti. L’11,3% dei prodotti riportanti in etichetta la denominazione scientifica sono risultati mislabelled. Il dato risulta però parziale dal momento che per i restanti campioni provvisti esclusivamente della denominazione commerciale i risultati molecolari sono stati utilizzati esclusivamente per verificare la corrispondenza del prodotto alla categoria individuata dalla denominazione. Lo studio ha messo in evidenza criticità rilevanti nell’applicazione delle disposizioni comunitarie e ha evidenziato la necessità di un profondo adeguamento della normativa nazionale. Da sottolineare in particolare l’urgenza di attuare una profonda revisione della lista delle denominazioni ufficiali e di intensificare i controlli ufficiali finalizzati alla verifica delle informazioni obbligatorie dei prodotti

The fish sector is one of the most susceptible to fraudulent species substitution. At the European level, since the early 2000s, the need to implement the control system on the traceability of fishery products and to set a shared labelling system among all the Member States have been highlighted, to promote the harmonization of the fish market and to protect consumers’ safety and interests. Regarding the labelling requirements, the Regulation (EU) No. 1379/2013 establishes the obligation to provide the consumer with the commercial and scientific name of the product, in addition to the geographical area and to the method of capture. Thus, each Member State is required to draw up, publish and update a list of the commercial designations accepted in their territory for the sale of fishery products. Bulgaria, which has joined European Union (earlier European Community) since the 1st January 2007, is required to full fill the European provisions, but to date no studies aimed at verifying the effective application of the current legislation on labelling and the conformity of products at retail level are reported. The fishery sector plays a marginal role in the national economy and seafood consumption is essentially addressed to local species (sprat, carp, trout) and to a few fish species imported from other European or third countries. Nevertheless, recent data show a slight increase in the consumption of these products as a result of the promotion of healthy aspects. The present study, conducted in collaboration with the Department of Food Hygiene of the University of Trakia, represents a first survey to verify the compliance of fish products marketed in Bulgaria with European provisions. The study provided for a preliminary analysis of the labelled information and the subsequent DNA-Barcoding analysis on the mitochondrial target COI for verification of the products’ identity. Simultaneously, a descriptive analysis of the Bulgarian list of official denominations was carried out in order to highlight formal correctness and critical issues of the nomenclatures reported. 72 seafood products consisting of 65 fish and 7 cephalopod products, were collected from local stores of three different large retail companies. The analysis of the commercial labels highlighted the absence of the scientific denomination in 40.3% of products and the presence of obsolete and no longer valid scientific nomenclature in 19.7% of the samples. Moreover, due to the low number of designations provided in the Bulgarian ministerial decree, only 26.2% of the commercial designation labelled on the products was present in the official list. The DNA barcoding analysis, successfully performed on 71/72 products, allowed the identification of species in 87% of the cases. 11.3% of the products were mislabelled. However, only the products reporting the scientific name were considered in this analysis, while the others were not included in this percentage. For these products, the molecular results were instead only used to assess the matching between the identified species with the seafood category reported on the label. The study highlighted major issues in the application of European provisions and highlighted the need to deeply improve the national legislation. To be stressed, in particular, the urgency of implementing a thorough review of the list of official designations and to strengthen official controls aimed at verifying the mandatory information of the products.
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