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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10022017-153236


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MORABITO, DOMENICA
URN
etd-10022017-153236
Titolo
L'assistente sociale nella complessità. il pensiero e la prassi professionale attraverso l'osservazione e le riflessioni su di un caso.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Mazza, Roberto
Parole chiave
  • ruolo assistente sociale
  • adozione
  • adolescenza
  • caso clinico
Data inizio appello
23/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro si è posto l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulla professione dell’assistente sociale, sulle sue responsabilità deontologiche e giuridiche, sulla sua formazione, sulla sua attività nel territorio e sui delicati rapporti con le figure professionali con cui essa interagisce al fine di offrire spunti di riflessione che consentano di ripensarne e rafforzarne il ruolo e l’identità professionale allo scopo di offrirle un concreto supporto nell’affrontare le complesse sfide che fanno parte del proprio lavoro e rispondere in modo adeguato alle molteplici aspettative che, a più livelli, si nutrono nei suoi confronti.
Nella prima parte del lavoro vengono visti, in una prospettiva storica-legislativa, i processi che hanno determinato l’attuale realtà del servizio sociale.
Nella seconda vengono esaminati la comunità e il territorio quali ambiti in cui si manifestano i bisogni sociali, socio-assistenziali e socio-sanitari, evidenziando l’esigenza di costruire il sistema integrato di servizi attraverso la messa in rete di tutte le risorse (istituzionali e non) e l’importanza del gruppo quale unità di base e strumento indispensabile per garantire che si realizzino interventi cooperanti e unitari.
Nella terza parte, attraverso l’osservazione dello svolgersi di un caso, si cerca di descrivere, al di là delle teorie e delle idealizzazioni, quello che succede in una realtà territoriale.
Dall’analisi condotta emergono con chiarezza:
- l’intreccio di problemi sociali, personali, familiari e individuali, di sofferenza e smarrimento che coinvolge emotivamente i professionisti coinvolti e li fa sentire spiazzati di fronte a categorie conoscitive e categorie operative sconosciute e non sperimentate;
- una pluralità di interazioni, di contatti, di sovrapposizioni e l’avvicendarsi di una pluralità d’interventi spesso sparsi e non collegati;
- la solitudine dell'assistente sociale, ma anche la consapevolezza del suo ruolo di collante all’interno della complessità in quanto a lei è richiesta la capacità professionale di costruire relazioni al fine di sopperire e superare la frammentazione della multidisciplinarietà, delle diverse pratiche d’intervento e, da ultimo e non per ultimo, far sentire all’utente sè stesso e la propria narrazione presente nella testa di qualcuno.
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