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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09302017-163042


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ALCAMO, GIUSEPPE
URN
etd-09302017-163042
Titolo
Valutazione in vitro dell'attività antibatterica ed antivirale degli oli essenziali di manuka e santoreggia nei confronti di Escherichia coli patogeni e Suid Herpesvirus 1
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Dott. Mazzei, Maurizio
correlatore Dott. Fratini, Filippo
controrelatore Prof. Cerri, Domenico
Parole chiave
  • Oli essenziali
  • manuka
  • Leptospermum scoparium
  • Herpes virus suino 1
  • Escherichia coli
  • attività antivirale
  • attività antibatterica
  • Plaque assay
  • santoreggia
  • Satureja montana
  • SuHV-1
Data inizio appello
20/10/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/10/2087
Riassunto
Nel corso degli ultimi anni, studi condotti sull’efficacia degli oli essenziali come potenziali antibatterici stanno sempre più intensificandosi anche in virtù delle problematiche connesse col fenomeno in netta ascesa dell’antibiotico-resistenza. Se da un lato sono molteplici le ricerche che valutano l’efficacia in vitro di queste sostanze naturali nei confronti di diversi agenti patogeni, ancora poche sono le prove in vivo che sono state effettuate (Shaaban et al., 2012; Raut e Karuppayil, 2014).
In letteratura ancora meno numerose sono le ricerche volte alla verifica dell’attività antivirale di oli essenziali ed estratti naturali di origine vegetale che però in alcuni casi hanno evidenziato potenzialità e prospettive di impiego interessanti, soprattutto nei confronti di virus provvisti di envelope (Thormar, 2011).
Tra gli oli essenziali di cui sono state valutate le attività antibatteriche e in parte antivirali vi sono senza dubbio quelli ottenuti da piante appartenenti alla Famiglia delle Labiate, particolarmente efficaci in virtù della loro forte presenza di sostanze attive come timolo e carvacrolo (Cowan, 1999).
Altro olio essenziale di crescente interesse è quello che si ottiene dalla manuka, una pianta appartenente alla Famiglia delle Myrtaceae di origine neozelandese. I fiori vengono utilizzati per produrre il miele di manuka, che è il suo uso principale(Porter e Wilkins, 1999).
Nell’allevamento suino diverse patologie ad eziologia batterica rappresentano un notevole problema, sia di natura sanitaria che economica, ed interessano soprattutto i soggetti allo svezzamento e nelle prime fasi di allevamento. Tra questi agenti particolare rilievo è rivestito dai ceppi di Escherichia coli responsabili della malattia degli edemi (O:139), della diarrea post-svezzamento (O:149) e della diarrea del suinetto sotto scrofa (O:8) (Fairbrother et al., 2005; DebRoy et al., 2009; Zimmerman et al., 2012).
Tra le malattie virali di particolare importanza nell’allevamento suinicolo un ruolo di rilievo è senza alcun dubbio occupato dalla Malattia di Aujeszky (SuHV-1) (Wittmann, 1991), questo virus provvisto di envelope è stato utilizzato come modello per le sperimentazioni in vitro.
Alla luce di quanto accennato il presente lavoro di tesi si è incentrato sulla valutazione dell’attività antibatterica ed antivirale in vitro di oli essenziali di manuka e santoreggia e loro miscelazioni nei confronti dei patogeni sopracitati.
Per quanto riguarda l’attività antibatterica sono state effettuate prove per individuare i valori di MIC ed MBC di entrambi gli oli e loro miscelazioni in diverse proporzioni. I migliori risultati sia di MIC che di MBC si sono ottenuti per la miscela 70/30 santoreggia-manuka nei confronti del ceppo O:149. Buoni valori inibenti e battericidi sono comunque stati rilevati anche per le altre miscele, rispetto agli oli usati singolarmente, nei confronti degli altri ceppi batterici.
Per quanto concerne la verifica dell’attività antivirale nei confronti di SuHV-1 si è proceduto dapprima con la valutazione della citotossicità su linee cellulari MDBK, CRFK e RK13 della miscela che aveva fornito i migliori risultati contro i ceppi batterici. Appurato che la prima diluizione non tossica impiegabile era quella pari a 1:1024, questa è stata impiegata per il test del Plaque Assay affiancato dalla valutazione quali-quantitativa del virus mediante qPCR. Il test Plaque Assay ha evidenziato una buona efficacia della miscela consentendo di passare da valori di 1,5 x 105 pfu/ml a valori pari a 1,5 x 104 pfu/ml. La qPCR ha evidenziato un leggero effetto antivirale senza tuttavia mostrare un decremento del titolo virale particolarmente significativo.
In conclusione il potenziale impiego degli oli essenziali saggiati, soprattutto in sinergia tra loro, sembra rappresentare una concreta alternativa alle molecole di sintesi almeno per quanto riguarda i ceppi batterici responsabili delle patologie del suino sostenute da E. coli. Per quanto concerne l’impiego come antivirali, sebbene i risultati non siano particolarmente incoraggianti, è di auspicio che la ricerca prosegua nelle prove di attività antivirale degli oli essenziali sfruttandone quanto più possibile la loro azione sinergica.
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