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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09302014-100108


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
FIORESE, MATTEO
URN
etd-09302014-100108
Titolo
Tiocfaidh ar la - Il nostro giorno arriverà. Nascita, sviluppo e declino del fascismo irlandese (1932-1935)
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Amore Bianco, Fabrizio
Parole chiave
  • fascismo
  • irlanda
  • caur
Data inizio appello
20/10/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’obiettivo di questo lavoro è quello di disvelare al lettore – ché la storiografia italiana spesso ignora gli emuli esteri della fenomenologia fascista, non ricordandone che pochi esempi, quali la Spagna franchista o il Portogallo di Salazar – quante e quali furono le implicazioni della fase internazionalista del fascismo in Irlanda, un Paese che ai più appare trascurabile sullo scacchiere geopolitico europeo. Partendo dalla definizione della fase internazionalista del fascismo – cui è dedicato un capitolo apposito – nel lavoro si è passati a descrivere, con dovizia di particolari, e con la massima obiettività possibile, il contesto in cui si ebbe lo sviluppo dell’Army Comrades Association. Nata come associazione degli ex combattenti della guerra d’indipendenza e della guerra civile irlandese, nel prosieguo della sua esistenza, l’ACA si incaricò di proteggere il diritto di parola e di comizio degli esponenti politici appartenenti al partito Cumann na nGaedheal. La nascita dell’associazione fu la risposta alle minacce terroristiche dell’IRA, che mai aveva accettato la soluzione compromissoria del Trattato sottoscritto con la Gran Bretagna nel 1921, e che quindi si era resa responsabile di vari attacchi ai comizi e agli esponenti politici del Cumann na nGaedheal. In seguito, l’ACA evolse in una vera e propria milizia, denominata Blueshirts, ad emulazione delle camicie nere del regime fascista italiano, e guidata da Eoin O’Duffy, ex Commissario capo della Garda Síochána, deputato al parlamento e compagno d’armi di Michael Collins, uno degli eroi della rivoluzione irlandese.
Nel prosieguo dell’opera, sono stati analizzati gli stadi di sviluppo delle Blueshirts, e la loro strutturazione come vera e propria forza paramilitare. Ne sono state messe in luce le analogie – e le differenze – con i suoi principali omologhi continentali, ovvero le già citate camicie nere italiane e le camicie brune della Germania nazista. Particolare attenzione è stata prestata nel riportare la parabola politica del capo delle Blueshirts, generale O’Duffy. Da semplice militante dell’IRA nel 1917, divenne Commissario della Garda Síochána nel 1923, carica ricoperta fino al 1932, quando l’esecutivo – guidato da Eamon de Valera – ne dispose il licenziamento. A seguito dell’esonero, O’Duffy ottenne la guida delle Blueshirts, che nel 1933 passarono a costituire la milizia partitica del Fine Gael, di cui lo stesso O’Duffy divenne presidente. Rivelatasi negativa anche questa esperienza, O’Duffy fondò – seguendo la propria fascinazione per il fascismo – un nuovo soggetto politico, il National Corporate Party, che però venne rapidamente dichiarato illegale dal governo in carica. Deluso e amareggiato, dopo aver partecipato, senza successo, alla guerra di Spagna nel campo nazionalista, O’Duffy si ritirò a vita privata, spegnendosi in relativa oscurità nel 1944. Per la stesura del presente lavoro sono state utilizzate primariamente fonti bibliografiche in lingua inglese, poiché non esistono fonti italiane sul movimento fondato dal generale irlandese. Egualmente, è stata presa in considerazione tutta la produzione bibliografica in lingua originale disponibile sull’argomento, integrata da inedite fonti d’archivio, come rapporti e minute parlamentari. Allo stesso modo, sono stati consultati vari articoli di stampa che hanno contribuito a tracciare un resoconto il più possibile obiettivo dell’influenza che il fascismo italiano – in competizione con l’omologo nazista tedesco – ha esercitato nella vita politica e sociale irlandese, avendo come riferimento il capo delle Blueshirts e in seguito del Fine Gael, il già citato Eoin O’Duffy.
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