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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09292015-184220


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
D'ANGIOLELLA, GABRIELLA
URN
etd-09292015-184220
Titolo
L'entomotossicologia come strumento di indagine forense: applicazione alla casistica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Domenici, Ranieri
Parole chiave
  • tanatologia
  • tossicologia
  • intervallo post-mortem
  • entomologia
  • ditteri
  • entomotossicologia
  • indagine forense
Data inizio appello
20/10/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/10/2085
Riassunto
Entomologia forense. Il giudizio tanatocronologico classico si fonda principalmente sull’interpretazione dei dati ricavati dal rilevamento dei fenomeni cadaverici abiotici consecutivi principali, ovvero l’adeguamento termico del cadavere alla temperatura ambientale, o algor mortis, la formazione delle ipostasi, o livor mortis e l’irrigidimento cadaverico, o rigor mortis. Tali parametri, nonostante siano di fondamentale importanza nelle prime 24 - 48 ore, vanno inevitabilmente incontro ad una stabilizzazione, per cui, col trascorrere del tempo, questi dati risulteranno poco o per nulla informativi. Ciò ha portato allo sviluppo di una nuova branca dell’entomologia, l’entomologia forense, che si occupa principalmente dello studio della fauna necrobionte (microfauna che colonizza il cadavere), al fine di ricavare informazioni utili da aggiungere a quelle già ottenute in sede di routinaria e consueta indagine tanatologico-forense. È infatti possibile stimare l’età di un insetto immaturo che si sia nutrito del corpo in decomposizione e in funzione di ciò stimare il mPMI, ovvero l’intervallo di tempo trascorso tra la morte del soggetto e il rinvenimento del cadavere.
Entomotossicologia. L'entomotossicologia è il settore disciplinare che si occupa della determinazione qualitativa delle sostanze farmacologiche tossiche e stupefacenti presenti negli insetti sarcosaprofagi rinvenuti sul cadavere o nei pressi di esso e su come esse interferiscano con il normale tasso di sviluppo degli insetti e quindi sugli effetti di questo sulla stima del minimum Post Mortem Interval (mPMI). Negli ultimi anni si è assistito a un costante aumento del numero di morti correlate all'assunzione di droghe o in qualche modo riconducibili al consumo accidentale o a scopo suicidiario di sostanze tossiche. È quindi indispensabile, quando il cadavere si trova in uno stato di scheletrizzazione o di decomposizione talmente avanzato da non rendere possibili le analisi tossicologiche su campioni di sangue, urina e tessuti, sviluppare procedure in grado di identificare le sostanze d’abuso su matrici alternative, come quella rappresentata dagli insetti che, essendosi nutriti del substrato in decomposizione, hanno introdotto nel proprio metabolismo le sostanze di cui il soggetto aveva fatto uso in vita. È stato descritto come i diversi xenobiotici siano in grado di alterare il metabolismo della fauna cadaverica ed esercitino un’influenza tale sui tassi di crescita e di sviluppo larvale da causarne un‘accelerazione o un rallentamento. Al fine di evitare sovra- o sotto-stime dell'età larvale basate sulla morfologia, sono oggetto di studio dell’entomotossicologia le alterazioni morfologiche delle larve di ditteri che si sviluppano su un substrato in cui siano presenti sostanze tossiche o stupefacenti. La possibilità di studiare gli insetti per definire epoca e cause della morte ha aperto nuovi scenari nelle indagini e ha portato ad un costante affinamento delle procedure entomologiche utilizzate per fini medico-legali. Lo scopo della tesi è dimostrare l’importanza dell’entomotossicologia come strumento di indagine forense nella determinazione qualitativa dei tossici su substrato entomologico, qualora i canonici tessuti fossero assenti o inutilizzabili per la decomposizione cadaverica e le implicazioni che detta contaminazione assume nella stima del mPMI.
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