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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09282011-101510


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
TOZZI, FILIPPO MARIA
URN
etd-09282011-101510
Titolo
Glutatione perossidasi come marker diagnostico e prognostico nell'insufficienza renale cronica del cane
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Guidi, Grazia
correlatore Dott. Pasquini, Anna
controrelatore Dott.ssa Marchetti, Veronica
Parole chiave
  • cane
  • insufficienza renale cronica
  • antiossidanti
  • glutatione perossidasi (GPx)
  • livelli IRIS
Data inizio appello
28/10/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/10/2051
Riassunto
L’enzima antiossidante glutatione perossidasi (GPx) svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell’equilibrio ossido-riduttivo cellulare. Lo scopo di questo studio è investigare, in cani affetti da insufficienza renale cronica (IRC), possibili correlazioni tra parametri diagnostici classici e presenza di GPx, in diverse fasi della malattia. Il gruppo di studio è composto da 40 cani affetti da insufficienza renale cronica classificati in quattro sottogruppi attraverso il sistema IRIS (International Renal Interest Society). I risultati ottenuti dai soggetti appartenenti ai quattro gruppi sono stati comparati tra loro e a quelli di un gruppo di controllo, costituito da 10 cani sani. Inoltre è stato preso in considerazione se fattori fisiologici quali età e sesso o la presenza di alcuni sintomi clinici (dimagrimento, poliuria/polidipsia, vomito) potessero influenzare l’andamento della GPx. La concentrazione della GPx nel sangue intero è apparsa significativamente diversa tra i soggetti sani e quelli affetti dalla patologia e tra un gruppo IRIS e l’altro (p<0,01). In particolare la GPx appare fortemente diminuita nella prima fase dalla patologia renale, IRIS I, rispetto ai soggetti sani, con una diminuzione del 42,7%. L’enzima tende poi progressivamente ad aumentare nelle fasi successive della malattia, IRIS II, per tornare in IRIS III ad un livello paragonabile a quello dei soggetti sani. In IRIS IV si osserva un aumento esponenziale dell’enzima, oltre l’intervallo di riferimento. Né l’età, né il sesso sono fattori significativamente correlabili con l’andamento della GPx nei vari gruppi. Allo stesso modo nessuno dei sintomi considerati è apparso significativamente correlato all’andamento della GPx nei vari gruppi. È stata individuata una moderata relazione positiva (p<0,01) tra l’andamento della creatinina e dalla GPx con un coefficiente di correlazione di 0,54. In conclusione, questi risultati ci permettono di considerare la GPx come marker diagnostico delle fasi iniziali di disturbo renale, mostrando una sensibilità ancor più precoce rispetto ai valori di creatinina. Ulteriori indagini sono necessarie per confermare la GPx come indicatore prognostico nelle fasi più avanzate.
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