• frequenza fondamentale
• vocali
• italiano regionale
• percezione
• durata
• Prosodia

L’obiettivo di questo studio è verificare l’esistenza e l’entità dell’interazione tra la durata e la frequenza fondamentale nell’espressione e nella percezione della prominenza. L’indagine è stata condotta su base diatopica: sono stati presi in considerazione dei campioni vocalici relativi a tre varietà di italiano regionale – pisano, crotonese e vastese - per verificare se l’influenza reciproca tra questi due parametri sia riscontrabile in maniera trasversale oppure si mostri con maggiore evidenza in alcune e meno in altre. Per giungere a questo scopo, sono state adottate due prospettive d’indagine: il campione utilizzato è stato prima oggetto di un’attenta analisi acustica; parte dei materiali esaminati sono stati poi presi in considerazione per uno studio di tipo percettivo. Il lavoro si divide, perciò, in tre parti sostanziali: nella prima vengono affrontate le premesse teoriche fondamentali (capp. 1 e 2); la seconda si occupa dell’analisi acustica dei campioni vocalici esaminati (capp. 3 e 4); nella terza sono riportati i risultati dell’esperimento percettivo condotto su un gruppo di ascoltatori (capp. 5 e 6). L’esito della fase sperimentale porta a concludere che in italiano sia la durata l’indice primario di prominenza; la frequenza fondamentale interviene in maniera significativa nel momento in cui la vocale portatrice di prominenza abbia raggiunto una lunghezza tale da consentire un’escursione tonale discriminata a livello uditivo.