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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09272006-094534


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Matarese, Fabiola
Indirizzo email
fabiolamatarese@yahoo.it
URN
etd-09272006-094534
Titolo
Ruolo del deossinivalenolo nella competizione per la paglia da parte di funghi filamentosi
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
BIOTECNOLOGIE VEGETALI E MICROBICHE
Relatori
Relatore Prof. Vannacci, Giovanni
Relatore Prof. Tomei, Paolo Emilio
Parole chiave
  • deossinivalenolo
  • micotossine
  • antagonismo
  • competizione
Data inizio appello
16/10/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
I funghi sono noti produttori di una vasta gamma di metaboliti secondari, tra i quali le micotossine sono attualmente oggetto di studi approfonditi per i risvolti tossicologici dovuti alla contaminazione di foraggi e derrate alimentari. Numerose specie fungine produttrici di micotossine sono patogeni dei cereali e tra questi, alcune specie appartenenti al genere Fusarium sono noti per la produzione di tricoteceni, una classe di micotossine di cui fa parte anche il deossinivalenolo (DON), comune contaminante del frumento in tutto il mondo. I suoi effetti tossici sui mammiferi sono ben noti e riconducibili a sindromi emetiche ed emorragiche. Sebbene si possa ipotizzare che la produzione di micotossine abbia lo scopo di danneggiare gli altri organismi o di fornire un “vantaggio per la sopravvivenza” dei produttori contro i predatori, attualmente il ruolo ecologico di queste tossine non è stato ancora determinato con precisione.
Questo lavoro di tesi è stato condotto al fine di stabilire se la presenza di DON potesse svolgere un ruolo nella competizione per la paglia tra funghi filamentosi di origine tellurica. La prova è stata allestita utilizzando tre differenti terreni, tutti coltivati a frumento (di cui è stata preliminarmente caratterizzata la componente micologica residente) in cui sono stati interrati, come esche, pezzi di paglia trattati o non con DON. Dopo una settimana, la paglia è stata sterilizzata superficialmente e piastrata su mezzi selettivi; in seguito, sono stati isolati i ceppi fungini colonizzatori delle esche. Tutti gli isolati sono stati sottoposti ad indagine microscopica, previa induzione, laddove possibile, della sporulazione e della differenziazione di strutture riproduttive. I risultati delle identificazioni non hanno evidenziato differenze significative nella composizione del micobiota della paglia trattata o non con la micotossina, lasciando ipotizzare una mancanza di ruolo svolto dal DON nella competizione per il substrato da parte dei funghi presenti nel terreno.
Alcuni isolamenti ottenuti sono stati assegnati ai generi Pythium e Trichoderma. Poiché è noto in letteratura che una delle possibili strategie di contenimento della produzione e accumulo di micotossine sul frumento prevede l’impiego di microrganismi antagonisti di Fusarium spp., gli isolati identificati come appartenenti al genere Pythium (all’interno del quale, ceppi che differenziano oogoni spinosi sono stati descritti come antagonisti e micoparassiti di diverse specie di Fusarium fitopatogene) e l’unico isolato di Trichoderma ottenuto dalla prova, sono stati sottoposti ad ulteriori indagini al fine di valutare le loro capacità antagonistiche e micoparassitarie nei confronti di vari ceppi di Fusarium anch’essi isolati dalle esche. Ceppi degli antagonisti e di Fusarium provenienti dalla stesse esche o dalle stesse tesi sono stati utilizzati per allestire culture duali volte a valutare l’eventuale inibizione della crescita del patogeno e la comparsa di evidenti indizi di micoparassitismo, quali produzione di avvolgimenti ifali (coilings), lacci o appressori da parte degli antagonisti nei confronti del patogeno. Inoltre gli isolati di Pythium sono stati valutati per la loro capacità di micoparassitizzare macroconidi del patogeno.
I risultati ottenuti da questa prova preliminare aprono la strada ad ulteriori indagini che prevedono l‘impiego di antagonisti nella lotta biologica a Fusarium spp. patogeni del frumento quale strategia di prevenzione della produzione e accumulo di micotossine nelle cariossidi.
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