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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09262013-085046


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BARONI, CLARA
URN
etd-09262013-085046
Titolo
Versamenti nelle cavita' sierose del feto in utero: etiologia e prognosi in una casistica non selezionata
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott.ssa Strigini, Francesca Anna Letizia
Parole chiave
  • idrope
  • ecografia
Data inizio appello
15/10/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
I versamenti nelle cavità sierose e l’edema dei tessuti molli del feto che, quando associati, si definiscono idrope, possono riconoscere cause diverse, con prevalenza variabile a seconda della popolazione e del periodo storico considerato.
Scopo del presente lavoro è stato identificare le cause e l’evoluzione dei versamenti nelle cavità sierose diagnosticati in utero in un unico Centro di ecografia ostetrica di II livello.
Si tratta di uno studio retrospettivo che include tutti i feti esaminati durante gli ultimi 30 anni, per un totale di 78 casi.
Soltanto un feto presentava idrope da alloimmunizzazione anti-D. Le cause più frequenti erano le malformazioni (n=9), le anomalie cromosomiche (n=6), le aritmie (n=5), le forme sindromiche (n=5), le complicanze di gravidanze gemellari monocoriali (n=4), e le infezioni da Parvovirus B19 (n=4). In 12 casi era stata identificata una causa probabile, ma non certa. Fra i casi che avevano completato l’intero iter diagnostico, soltanto 7 (9%) non avevano raggiunto una diagnosi etiologica.
L’esito della gravidanza era la morte perinatale nel 37,9% dei casi, la sopravvivenza del neonato almeno fino alla dimissione dall’ospedale nel 30,3% e l’interruzione volontaria di gravidanza nel 31,8% dei casi con follow-up completo.
In 20 su 21 casi di interruzione volontaria di gravidanza, la prognosi fetale era estremamente severa, per la gravità delle malformazioni fetali associate o per l’entità dell’idrope, associato in un caso a una grave mirror syndrome.
Fra i 20 neonati sopravvissuti, 18 non avevano reliquati; fra questi, uno è stato operato dopo la nascita, mentre in 4 casi sono stati necessari trattamenti in utero. Un neonato è sopravvissuto affetto da fibrosi cistica e uno da sindrome di Down.
Il rischio di morte perinatale era legato, oltre che alla presenza di malformazioni sicuramente letali (agenesia/displasia renale bilaterale), anche alla presenza di igroma cistico, di versamenti multipli o alla bassa età gestazionale alla diagnosi.
La mirror syndrome, così denominata perché rispecchia nella madre molte delle caratteristiche dell’idrope fetale, è una complicanza materna grave e potenzialmente letale, che si è presentata in questa casistica nel 10% delle gravidanze non interrotte per altri motivi.
In conclusione, nonostante che i versamenti nelle cavità sierose del feto, con o senza idrope, abbiano spesso una prognosi infausta e possano costituire un rischio anche per la salute materna, è possibile in quasi un terzo dei casi che si risolvano senza reliquati. E’ quindi fondamentale cercare di identificarne le cause e valutare la possibilità o la necessità della loro correzione in utero.
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